5 nov 2015

Capitolo 75 Messico: Mistero e Miracoli 1956

MENTRE L’ERBA nel suo giardino rabbrividiva sotto una coperta di neve, William Branham meditava ancora sulla più potente visione che avesse mai visto. Una riunione misteriosamente annullata, un infruttuoso tentativo di allacciare una scarpa da bambino, una lezione di pesca e una misteriosa stanza elevata sopra una piattaforma, sotto una gigantesca cupola – queste immagini perduravano e il loro significato nascosto lo tormentavano. Da lungo tempo i pensieri di questa visione lo preoccupavano. Anche se mantenne doverosamente il segreto che l’angelo gli aveva dato in quella stanzetta, da quel momento l’impatto di tale segreto lo influenzò molto su ciò che lesse nella Bibbia e molto su ciò che predicò per mesi. Una notte, nel dicembre 1955, si sentì troppo eccitato per addormentarsi. Alle 10:30 svegliò sua moglie e chiese: “Tesoro, posso predicarti per un po’”?
Meda si girò verso il marito. Si strofinò gli occhi, sorrise e rispose: “Certo, Bill, comincia”.
Bill predicò alla moglie fino a mezzanotte. Egli disse: “La fede cristiana è basata interamente sul riposo. Un cristiano non è sballottato qua e là. Un cristiano non corre da un luogo all’altro. Un cristiano non si adira, non s’innervosisce, non si preoccupa di niente. Un cristiano riposa. Per il credente è tutto finito al Calvario. Oh, possono venire le delusioni, ma il cristiano riposa tranquillo, sapendo che Dio è in grado di mantenere le Sue promesse. Noi cristiani sappiamo che non importa quali problemi vengano – se la fame, la malattia, o addirittura la morte – nulla ci potrà separare dall’amore di Dio che è in Gesù Cristo. Noi siamo in riposo. Lasciate che questa vecchia nave sia sballottata da ogni parte che vuole nelle tempeste della vita, la nostra ancora ci tiene saldamente in luogo sicuro. La nostra fede non riposa nelle nostre capacità, o nella nostra chiesa, o nei nostri amici. La nostra fede si fonda completamente sull’opera finita di Gesù Cristo. Certo, tutti i tipi di tempeste e problemi sorgeranno, ma la nostra nave non può affondare perché siamo ancorati nella Parola di Dio”.
Il 1° gennaio 1956 estese su questo tema un sermone chiamato: “Perché le persone sono così agitate”. Egli parlò di quei cristiani che sono costantemente sballottati avanti e indietro dalle tempeste della vita. Questo tipo di cristiano si trova talvolta su e talvolta giù. Un giorno si sente vincitore e il giorno dopo è scoraggiato. Un giorno egli è ad adorare Dio e il giorno dopo può essere ritornato nel mondo. Perché? Perché lui ha solo una concezione mentale della Parola di Dio. Egli è venuto a Gesù attraverso la conoscenza intellettuale, piuttosto che attraverso un’esperienza soprannaturale nella sua anima.
Per chiarire il suo punto, Bill utilizzò la storia del viaggio degli Israeliti dall’Egitto alla Terra Promessa. Dal momento che gli Israeliti non portarono cibo con loro, ogni giorno Dio dava loro il pane soprannaturale, il quale loro chiamarono manna. Gli Israeliti non potevano conservare questa manna. Se provavano, per il giorno successivo era alterata. Ogni mattina dovevano raccogliere solo tanta manna quanta ne potevano mangiare in quel giorno. Allo stesso modo, i cristiani devono cibarsi ogni giorno del Pane della Vita, Gesù Cristo.
Anche se questa manna di solito non durava più di un giorno, c’erano alcune eccezioni. Poiché Dio aveva comandato agli Israeliti di lavorare solo sei giorni alla settimana, la manna raccolta il sesto giorno durava sempre per tutto il settimo giorno. Inoltre, Dio incaricò Mosè di mettere un po’ di manna dentro l’Arca del Patto. L’Arca del Patto era un contenitore rettangolare posto nella stanza più interna del tabernacolo, nella sala nota come il Santo dei Santi. La manna all’interno di quell’Arca non si guastava mai; generazione dopo generazione profumava di dolce pane fresco appena sfornato. Spiritualmente, questa perenne freschezza era disponibile anche per un cristiano.
Per spiegare cosa volesse dire, Bill comparò la vita cristiana con il tabernacolo che Dio comandò a Mosè di costruire nel deserto.
Il tabernacolo aveva tre parti – il cortile, il luogo Santo, e il Santo dei Santi. (1) Il cortile: una persona che si avvicinava al tabernacolo doveva prima entrare nel cortile recintato, a cielo aperto, in cui si trovavano l’altare per il sacrificio degli animali e il bacino dove i sacerdoti si lavavano prima di entrare nella tenda. (2) Il luogo Santo: La tenda stessa era divisa in due stanze da un velo o tenda. La sala più esterna era chiamata il luogo Santo e conteneva un candelabro con sette braccia per sette fiamme. Il luogo Santo conteneva anche un altare per l’offerta dell’incenso e un tavolo per la
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presentazione del pane, a significare la presenza di Dio. (3) Il Santissimo: la sala interna era chiamata il luogo Santissimo o il Santo dei Santi. Questa sacra stanza interna conteneva solo un pezzo di mobilio, l’Arca del Patto. Il coperchio di quest’Arca era chiamato il Seggio della Misericordia. Queste tre parti del tabernacolo simboleggiavano la salvezza in tre fasi: (1) la giustificazione, (2) la santificazione, (3) il battesimo dello Spirito Santo.
Il tabernacolo nel deserto aveva un solo ingresso e solo quelli che credevano in Geova potevano entrarvi e vedere l’altare. Oggi una persona può essere salvata solo se lui o lei crede in Gesù Cristo, il quale è il solo ingresso alla Vita eterna. Tuttavia, questo è solo il primo passo. Credere in Gesù è come entrare nel cortile esterno del tabernacolo. L’uomo che entra nel cortile esterno crede che Gesù sia morto per salvarlo dai suoi peccati. Questo lo rende giustificato per fede. Ciò è buono. Ma è ancora a cielo aperto, soggetto ad ogni cambiamento delle condizioni atmosferiche. Alcuni giorni c’è il sole e si sente bene. Altri giorni c’e freddo e tempesta e si sente miserabile. Le nuvole causano il variare costante della luce del sole e delle stelle.
Santificazione è la seconda fase della grazia. L’uomo che è santificato dal sangue di Gesù Cristo si trova in una posizione migliore rispetto all’uomo che si ferma alla giustificazione. L’uomo che è santificato smette di fumare, smette di bere, smette di mentire, di rubare, e così via. Egli è corretto con le persone e vive una vita santa davanti al Signore. Egli è come il sacerdote che entrava nel luogo Santo del tabernacolo. Il luogo Santo era più confortevole rispetto al cortile esterno. Esso proteggeva il sacerdote dal vento e dalla pioggia. Là, egli non doveva fare affidamento sulla mutevole luce del cielo, perché aveva la sua luce dal candelabro dorato con le sue sette fiamme. Ma queste sette luci non illuminavano perfettamente. Le lampade necessitavano di un’attenzione quotidiana. A volte gli stoppini si carbonizzavano affievolendo le fiamme e riempiendo la stanza di fumo. A volte una lampada si spegneva e doveva essere riaccesa.
C’è un altro stadio di salvezza: il battesimo dello Spirito Santo. Questo è quando un cristiano passa dietro il velo nel Santo dei Santi e vive la sua vita nella gloria della Shekinah, Gloria della presenza di Dio. La Gloria della Shekinah è una luce mistica, una soffusa luce raggiante, costante e assolutamente affidabile. La sua fonte è Dio stesso, così non ci può mai essere alcuna variazione.
Bill disse: “Tuttavia le donne e gli uomini possono vivere una vita retta e amare Dio con una concezione mentale. Ma il vero nascondiglio è nel cuore, nascosto con Cristo. Quando Cristo, lo Spirito Santo, viene nel vostro cuore, Egli è in voi con il vostro temperamento e Lui vive la Sua Vita tramite la Sua propria volontà tramite voi. Siete così arresi che Cristo parla il tipo di parole che Egli parlerebbe, egli pensa il tipo di pensieri che Egli penserebbe, attraverso di voi. Fa il tipo di opere che Lui farebbe, attraverso di voi. Siete arresi e in riposo”.
“Che bella immagine di un cristiano consacrato – arreso, l’opera completa di Cristo. Paolo disse: ‘Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Non sono più io che vive, ma Cristo che vive in me’. Cristo vivente nell’anima arresa dell’individuale – parla tramite le labbra, pensa tramite la mente, vede tramite gli occhi, e agisce tramite il temperamento. Allora le cose del mondo sono passate. Come posso essere qualcosa d’altro, se non sempre dolce e piacevole? Cristo ha il controllo. Amen”.
“Lo vedete? Cristo è in voi, affinché tutto il temperamento sia Cristo. La vostra attitudine, i vostri desideri, i vostri appetiti, il tutto è Cristo, così siete arresi e in riposo, tutto è perfetto. Non importa quanto sembra monotono o come sembra nero, è ancora lo stesso – Cristo in voi. Egli pensa attraverso la vostra mente allo stesso modo che farebbe se fosse qui sulla terra. Non siete più voi stessi, perché siete arresi.
“Una volta l’anno, Aronne, il sommo sacerdote, entrava nel luogo Santo del tabernacolo. La congregazione lo guardava. Aronne doveva essere unto correttamente, vestire correttamente, e camminare correttamente. Egli aveva delle campanelle sulla sua veste, e mentre camminava quelle campanelle suonavano, ‘Santo, Santo, Santo, al Signore’. Egli portava con sé il sangue del sacrificio di espiazione. Egli era unto con la rosa di Sharon e l’unzione scivolava giù sulla barba fino al lembo della sua veste. Camminava nel cortile interno, nella presenza di Dio, il velo scendeva dietro di lui, e lui era nascosto al mondo esterno.
“Grazie a Dio, vi è un rifugio, un luogo di dimora. Potete camminare alla presenza di Dio ed essere nascosti dalle cose di questo mondo. Non le ascolterete più, perché siete insonorizzati. Il mondo è
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dalla parte esterna, ansimante e alla ricerca. Voi siete all’interno, alla presenza del Dio eterno, a mangiare questa manna che non potrà mai essere contaminata e non potrà mai esaurirsi.
“Quando un uomo vive alla presenza del re, tutti i giorni vanno bene. Ha trovato il luogo segreto. Egli è andato dietro il velo che si è chiuso dietro di lui. Egli non vede il mondo. Il luogo Santo è stato insonorizzato da pelli di montone e di pecora, ma questo luogo segreto è stato insonorizzato con il battesimo dello Spirito Santo, che nasconde un uomo in Cristo. Lì diventa una nuova creatura e cammina davanti a Dio ogni giorno in questo modo”.
“Che bella immagine del credente, in presenza di Dio”. Tutte le cose furono date a Cristo. Tutto ciò che Dio era, Egli lo ha riversato in Cristo. Tutto ciò che Cristo era, lo ha riversato nella Chiesa. Gesù disse: ‘In quel giorno saprete che Io sono nel Padre Mio, e voi in Me e Io in voi’. Oh, che privilegio hanno i credenti, se solo potessero accettarlo”.
In conclusione, Bill disse: “L’uomo che cammina dietro quel velo chiude fuori il mondo. Egli si trova sotto le ali intrecciate dei Cherubini, circondato dalla Gloria di Dio della Shekinah”. Quella luce non affievolisce mai, non si spegne mai. Il credente si riposa presso l’Arca del Patto e mangia dalla pentola d’oro la manna che è sempre fresca. Egli non ha una preoccupazione al mondo. Tutto è a posto. Dio è su di lui, ascoltando le sue preghiere, e rispondendo alle sue preghiere. Non solo, ma questo credente vive rettamente nella presenza del Re dei re, Dio nella Gloria della Shekinah! Non può avere problemi là. Egli non li ascolterà. Il lamento del mondo è lasciato fuori.
“Amici, se mai entrate in Cristo in questo modo; se potete entrare in un luogo dove il mondo è morto e se vivete solamente nella Gloria della Shekinah, vivendo nella presenza del Re, allora ogni giorno sarà dolce alla vostra anima. Oh, my! Tutto va bene! Tutto va bene! Nulla vi può recare danno. Oh, che posto”. Per dimostrare il suo argomento, egli citò ebrei 10,19-22:
Avendo dunque, fratelli, libertà d’entrare nel santuario in virtù del sangue di Gesù, per quella via recente e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne,e avendo noi un gran Sacerdote sopra la casa di Dio,accostiamoci di vero cuore, con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell’aspersione che li purifica dalla mala coscienza, e il corpo lavato d’acqua pura.
Egli ripeté molte volte questo tema nel 1956, insegnando che il tabernacolo era una terrena rappresentazione della verità celeste, come insegnò l’apostolo Paolo: “Che è figura e ombra delle cose celesti, secondo che fu detto da Dio a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: Guarda, Egli disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte”.
Le tre parti del tabernacolo rappresentavano molte cose. Nella numerologia di Dio, tre è il numero della perfezione. Dio ha tre diversi modi di manifestarsi agli uomini: come Padre, come Figlio, e come Spirito Santo. L’uomo è composto di tre parti: un corpo, uno spirito e un’anima. La salvezza ha tre fasi: giustificazione, santificazione, e il battesimo dello Spirito Santo. Il tabernacolo nel deserto aveva tre parti: il cortile esterno, il luogo Santo, e il Santissimo. Bill riconobbe che anche il suo ministero avrebbe avuto tre parti: la prima, la seconda, e la terza tirata a proposito di quella lenza nella visione. L’enorme tenda alla fine della visione aveva anche tre parti: la congregazione da una parte, la piattaforma elevata all’altra estremità e quella piccola costruzione sulla piattaforma. Bill sapeva che la prima e la seconda tirata rappresentavano le prime due fasi del suo ministero: il segno nella sua mano e il discernimento per visione. Egli non sapeva ancora quale potrebbe essere la terza tirata, ma l’angelo gli chiarì che in qualche modo doveva essere collegata con quella piccola stanza sulla piattaforma nella quale discese la Gloria della Shekinah. L’angelo disse: “Ti incontrerò in quella stanza. Questa è la terza tirata. Non sarà un pubblico spettacolo”.
La “terza tirata” non era l’unica parte della visione che lo rendeva perplesso. Si chiedeva quanto fosse simbolico e che quantità di essa sarebbe successa letteralmente. Perché quel distinto signore disse, “William Branham riposa”? Perché vi era una tenda di fronte alla linea di preghiera? Perché la linea continuava fino al di fuori della tenda? Perché la gente nella linea di preghiera entrava in quella piccola stanza? Che cosa accadeva in quella misteriosa stanza?
Poiché era impossibile sapere quanto della visione fosse simbolico, Bill chiamò i suoi due manager (al momento Jack Moore e Miner Arganbright) e chiese loro di affittare o acquistare la più grande tenda che potessero trovare. Miner Arganbright suggerì di sistemarla per un mese a Phoenix. A Bill piacque l’idea. Poiché le sue campagne spesso acquisivano slancio ogni giorno di più quando restavano in un posto, si era sempre chiesto se la permanenza prolungata in un luogo avrebbe prodotto
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un risveglio. Tuttavia, questo piano fallì quando un altro evangelista, AA Allen, programmò una lunga campagna in Phoenix per lo stesso mese. Bill annullò le proprie riunioni, realizzando che non avrebbe funzionato tenere due campagne di guarigione per fede a Phoenix allo stesso tempo.
Miner Arganbright suggerì un altro piano. Il generale dell’esercito messicano Narciso Medina Estrada, che era un cristiano, aveva chiesto a Miner Arganbright di tenere una campagna Branham a Città del Messico.
Bill avrebbe considerato la possibilità di tenere alcune riunioni nel vecchio Messico?
Quando Bill pregò per questo, l’angelo del Signore andò da lui e gli disse: “Non ti ho mai detto di andare a Phoenix. Ti ho detto di andare in Messico”. Questo spiegò qualche dettaglio in più riguardo alla visione che aveva visto lo scorso novembre. Quei due ragazzi cenciosi che aveva visto all’inizio della visione erano Messicani, e così erano tutti coloro che furono allontanati da quella riunione prima che egli avesse avuto la possibilità di predicare.
Bill chiese a Miner Arganbright di organizzare una campagna in Messico, raccontandogli nel dettaglio la visione che aveva visto. Pochi giorni dopo Arganbright lo richiamò e disse: “Abbiamo prenotato l’arena per la corrida a Città del Messico. Terrà circa 60.000 persone. Il primo meeting sarà il l6 marzo. Mi incontrerò con te e Jack Moore la mattina al Regas Hotel a Città del Messico”. Arganbright non poteva nascondere la sua emozione. “Fratello Branham, abbiamo almeno un centinaio di ministri di due dozzine di denominazioni che hanno collaborato con noi. E inoltre, questa è la prima volta nella storia del Messico che il loro governo ha accolto un evangelista Protestante nel loro paese. Mi aspetto che avvengano delle cose meravigliose.
Bill trascorse i primi due mesi del 1956 volando in giro per gli Stati Uniti, predicando una sera qui e due sere là. Queste non furono campagne di guarigione per fede. Egli non volle pregare per gli ammalati fino a quando non avesse raggiunto il vecchio Messico, siccome era il luogo dove si aspettava iniziasse il suo nuovo ministero.
Il l6 di marzo, Bill volò a Città del Messico, accompagnato da Billy Paul, Jack Moore, e Young Brown. In viaggio con lui c’era anche Roberto Espinosa, un ministro messicano-americano che sarebbe stato il suo interprete durante la campagna. Dopo essersi registrato al Regas Hotel, prese un taxi per andare all’arena con gli altri. Nuvole oscure si erano addensate e cadeva una leggera pioggia.
Il tassista disse: “Non abbiamo molto spesso la pioggia in questo periodo dell’anno”.
Bill diede una gomitata nelle costole del suo manager e gli disse: “Cosa ti avevo detto? Ora, guarda, ci saranno dei problemi quando arriveremo. Il luogo sarà vuoto”.
“Fratello Branham, come può essere”?
“Non lo so, ma questo è quello che ho visto in una visione lo scorso anno”.
Quando arrivarono all’arena della corrida, Jack Moore fissò con stupore il cerchio concentrico di 60.000 posti a sedere, tutti vuoti. Egli disse: “Fratello Branham, se non avessi creduto nel tuo dono prima di questo, di certo lo avrei creduto ora”.
Più tardi appresero che, durante quella mattina c’erano migliaia di persone raccolte nell’arena, in attesa che cominciasse il servizio di preghiera della sera. Nel pomeriggio, quando cominciò a piovere qualcuno aveva utilizzato il sistema audio fonico per dismettere la folla. Il reverendo Abele Medina, uno dei principali organizzatori della campagna, disse a Bill che lui non sapeva chi fosse il responsabile d’aver dismesso la folla. La cosa peggiore di tutte, il loro contratto per l’arena della corrida era stato improvvisamente annullato. In quel momento, né il generale Estrada né il reverendo Medina potevano dare un nome al loro nemico, anche se erano sicuri che conoscevano il nome dell’organizzazione per la quale lavorava. Jack Moore strinse i denti e disse: “Lo scoprirò chi c’è dietro a questo fallimento”.
Bill suggerì. “Vai avanti e cerca, ma non sarà possibile scoprirlo. Nessuno con cui parlerai saprà qualcosa a riguardo”.
Mentre Bill e Billy Paul volarono a casa a Jeffersonville, Arganbright e Moore rimasero a Città del Messico, con la speranza di sistemare le cose. Jack Moore cercò per due giorni di scoprire chi avesse dismesso la folla e annullato le riunioni. Andò da ufficio in ufficio, parlando con funzionari del governo fino a che gli facevano male le mascelle. Nessuno con cui parlò sembrava sapesse qualcosa della faccenda. Nel frattempo Arganbright lavorò con il generale Estrada e il reverendo Medina per salvare il salvabile della campagna. Dato che avevano perso il loro contratto per l’arena, dovettero trovare un altro luogo adatto per tenere le riunioni. Essi trovarono un posto a Tacubaya, un sobborgo di Città del Messico.
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Il sabato, Miner Arganbright chiamò Bill e gli chiese di tornare in Messico. Bill andò nella sua caverna per pregare in proposito.
La domenica mattina vide una visione di pesci morti che giacevano tutti sul terreno. L’angelo del Signore disse: “Torna in Messico. Questo non è il momento perfetto, ma io sarò con te”.
Così, il lunedì 19 marzo, pochi giorni dopo aver lasciato il Messico, Bill e suo figlio ritornarono. Il generale Estrada aveva affittato un campo di calcio a Tacubaya per due settimane. Bill avrebbe pregato per i malati ogni sera fino al venerdì sera. Dopo di che, il reverendo Abele Medina avrebbe continuato la campagna utilizzando locali evangelisti.
Alle ore nove di lunedì mattina, la gente arrivò al campo di calcio. Dato che qui non c’erano tribune coperte o scoperte, la gente si sedette sul campo da gioco per tutto il giorno in attesa che cominciasse la riunione serale. Di ora in ora, il loro numero cresceva. Alle sei di sera, Billy Paul Branham mischiò i biglietti di preghiera e li diede ad un uomo messicano che li distribuì. Poi Billy Paul seguì quest’uomo attraverso la folla per assicurarsi che non vendesse alcun biglietto. Alle otto quando arrivò Bill, c’erano circa 10.000 persone in attesa di sentirlo parlare. Bill si chiedeva come avrebbe mai potuto raggiungere la piattaforma. Il suo sponsor aveva già calcolato questo problema. La piattaforma era stata costruita contro un alto muro che separava il campo da calcio da una strada pubblica. Bill arrivò in questa strada dalla parte di questo muro. Poi salì in cima al muro con una scala, dove due uomini gli annodarono delle corde sotto le ascelle e lo calarono sulla piattaforma dall’altro lato.
Dopo aver salutato la folla, Bill lesse Giuda 3, dando rilievo alla frase: combattere strenuamente per la fede, che è stata una volta per sempre tramandata ai santi. Poi raccontò la storia della Samaritana, spiegando che Gesù non l’aveva mai vista prima, ma le raccontò la storia della sua vita. Proseguì con la storia di Natanaele. Filippo disse a Natanaele: “Ho trovato il Cristo”. Natanaele chiese settico: “Che prova hai”? Filippo disse: “Veni e vedi”. Quando Natanaele arrivò davanti al Nazareno, Gesù disse: “Ecco un vero israelita”. Natanaele chiese: “Come mi conosci”? Gesù disse: “Prima che Filippo ti chiamasse, quand’eri sotto il fico, Io ti ho veduto”. Come ha fatto Gesù a vederlo? Egli lo vide in una visione. Lo Spirito di Dio sa tutto, e Gesù, che è la manifestazione di Dio in carne, sa tutto di noi.
Bill disse: “Questa sera il Signore è qui per fare miracoli. Io non faccio i miracoli. Io sono come questo microfono di fronte a me. Se non parlo, il microfono non trasmette nulla di suo proprio. Allo stesso modo, io sono solo uno strumento nelle mani di Dio. Il Signore Gesù Cristo è colui che guarisce, io sono solo il mezzo con cui Dio manifesta la guarigione. Io agisco in accordo alle promesse della sua Santa Parola, perché credo ciò che Egli ha promesso nella Sua Parola”.
Una donna di nome Enriqueta Arellano era la prima di 25 persone nella linea di preghiera. Salì le scale della piattaforma e si fermò davanti all’evangelista americano. Bill disse: “Questa donna è molto più estranea a me che la Samaritana lo era per Gesù. Ma posso dirvi qual è il suo problema. La vedo in un ospedale che la stanno operando. La ferita non è guarita correttamente e ha paura che possa essere un cancro. È vero”? Piangente, annunciò al pubblico che era proprio così. Dopo una breve preghiera, Bill disse: “Rallegratevi! Il Signore vi ha guarito”! Enriqueta scese dalla piattaforma, sembrava una nuova donna.
Diverse altre persone passarono attraverso la linea di preghiera con risultati altrettanto sorprendenti. Poi un uomo di nome Mariano Santiago si fermò davanti all’evangelista. Bill disse al pubblico: “Se Dio mi dirà il motivo per cui l’uomo è qui presente, crederete voi tutti in Gesù Cristo”? Giratosi verso Santiago, Bill disse: “Siete venuto qui affinché preghi per la vostra ernia. Ma c’è anche un’altra ragione. Lei è un ministro del Vangelo di Veracruz, e la sua chiesa è chiamata Calvario. Volete che preghi su alcuni fazzoletti in modo da poterli dare a persone malate della vostra chiesa”.
Mentre accadeva tutto ciò, un usciere informò il reverendo Medina che un giovane demente era nella linea di preghiera, in possesso di un biglietto di preghiera con il nome di una donna scritto su di esso. Quando Medina indagò, appurò che il giovane sembrava essere mentalmente ammalato, ma non sembrava pericoloso. Dal margine della folla uscì la madre del giovane. Riferì che il biglietto di preghiera apparteneva a lei. Era ammalata, ma più di ogni altra cosa voleva che il figlio fosse guarito, per cui aveva dato il biglietto a lui. Il reverendo Medina fu d’accordo con il suo desiderio. Tuttavia, c’erano tanti malati che non riuscirono ad ottenere un biglietto di preghiera che Medina temeva che eventuali cambiamenti di procedura da loro annunciata potesse causare una sommossa. Chiese alla madre di tornare con il figlio nella linea di preghiera e lei ubbidì.
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Quando finalmente si trovò sulla piattaforma, Bill le disse: “Voi siete cattolica e pregate con un rosario. Siete qui perché avete il desiderio che una persona guarisca, e quella persona è vostro figlio. Dio ha sistemato tutto. Andate in pace”.
Quella sera avvenne in Messico la stessa cosa che era accaduta in Africa, India e anche su alla riserva indiana Apache. La semplice fede di questi messicani accettò il discernimento alla lettera; che è, a loro avviso, Gesù Cristo stesso che si rivela in mezzo a loro. I miracoli sbocciarono abbondantemente come fiori nel deserto dopo una pioggia di primavera.
Un fronte di tempesta stava ancora interessando il tempo in questa regione. Tutto il giorno nubi sparse fluttuavano oltre le montagne. La prima sera il vento soffiò, ma non piovve sulla folla. Il giorno dopo, però, una leggera pioggia cadde per tutto pomeriggio. Però non scoraggiò le persone dal recarsi alla riunione. Bill arrivò alle otto per pregare per i malati, la folla era di circa 25.000 persone.
La quinta persona che si presentò nella fila di preghiera era un vecchio uomo cieco. Bill guardava come si trascinava avanti, accompagnato da uno degli uscieri Messicani. Il vecchio uomo continuava a chiedere all’usciere una domanda. Espinosa interpretò per Bill. “Chiede se egli è vicino all’evangelista americano. Vuole toccarla”.
Pochi istanti più tardi, l’usciere mise la mano tremante del cieco sul bavero di Bill. Inginocchiatosi, l’uomo tirò fuori dalla tasca un rosario e iniziò a cantare “Ave Maria, piena di grazia” ... Bill fermò l’uomo e lo esortò ad alzarsi, dicendo: “Tu non hai necessità di farlo qui, Papà”.
Il vecchio portava uno sfilacciato cappello di paglia, strappato e cucito insieme con lo spago. I capelli grigi e spettinati spuntavano da sotto il cappello. I baffi grigi nascondevano il labbro superiore. I suoi pantaloni e la sua giacca erano cenciosi e polverosi e non indossava camicia. Quest’uomo pietoso commosse profondamente il cuore di Bill. Pensò: “Se mio padre vivesse, egli avrebbe l’età di quest’uomo. Com’è stata crudele la vita con questo povero vecchio. Egli può non aver mai mangiato un pasto completo in vita sua, o essere stato proprietario di un vestito decente, o di un paio di scarpe. Oltre a tutto questo, adesso era barcollante nelle tenebre, incapace di provvedere a se stesso”.
Bill guardò l’uomo che era a piedi nudi. Erano polverosi e callosi, con le unghie lunghe che si arricciavano. Per un attimo Bill pensò di dare all’uomo le sue scarpe. Poi si rese conto che non gli sarebbero andate bene; il messicano aveva i piedi molto più grandi dei suoi. Bill guardò le spalle dell’uomo, pensando che forse avrebbe potuto dargli la sua giacca. Le spalle del vecchio uomo erano troppo ampie; Bill si rese conto che anche la sua giacca non gli sarebbe andata bene.
Il cieco tolse il cappello, appoggiò la fronte sulla spalla di Bill, e pianse. Bill non sentì solo il dolore dell’uomo, qualcosa dentro di lui entrò nella sofferenza dell’uomo – qualcosa che andava al di là della compassione, al di là del ragionamento, in un regno d’amore in grado di pregare la preghiera della fede con assoluta sincerità.
Improvvisamente una visione sbocciò come un fiore di cactus, mostrando il vecchio uomo che saltava di gioia. Bill seppe allora che era tutto a posto. Delicatamente gli alzò la testa. L’uomo batté le ciglia due volte, e poi gridò, “Gloria a Dios! Veo! Veo”! , Che significa, Gloria a Dio! Vedo! Cadde in ginocchio e cercò di baciare le scarpe di Bill che prontamente lo tirò su. Il vecchio abbracciò Bill, poi corse attorno, abbracciando Arganbright, Brown e altri ministri sulla piattaforma, gridando: “Gloria a Dios”! A migliaia intonarono il ritornello, “Gloria a Dios”!
Un miracolo di questo tipo era troppo spettacolare per il controllo dei media cattolici per poterlo sopprimere. Il mattino successivo migliaia di messicani sentirono parlare del fatto. Tra di loro c’era una giovane madre, il cui bambino era stato colpito dalla polmonite e lottava per ogni respiro. Ad un certo momento di quella mattina, mentre la madre aspettava di vedere un medico, il suo bambino esalò l’ultimo respiro. Freneticamente, chiamò il medico. I suoi sforzi per fare rivivere il bambino fallirono. Gravemente, il medico le disse che dovrebbe lasciare il bambino morto lì nel suo ufficio e lui avrebbe chiamato un impresario di pompe funebri.
Qualcosa in quella giovane madre rifiutò di lasciarlo andare. Decise che se Dio può dare di nuovo la vista ad un vecchio uomo, Egli potrebbe dare di nuovo la vita al suo bambino. Disse al medico che avrebbe portato il corpo del bambino con lei, e dall’ufficio del medico andò dritto al campo dove l’evangelista americano avrebbe pregato per i malati quella sera. Quando arrivò, sul primo pomeriggio, il campo di calcio era già per due terzi pieno di gente. Cadeva una pioggerellina fina e fitta. Prese il posto alla fine di una lunga fila di persone in attesa dell’ora in cui i biglietti di preghiera sarebbero stati distribuiti.
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Quella sera, quando Bill salì sul muro e fu calato con la corda sulla piattaforma, rimase sorpreso nel vedere un gran mucchio di giacche e scialli che lo aspettavano. Miner Arganbright spiegò che molti di coloro che erano rimasti senza biglietto di preghiera avevano ammucchiato questi articoli sulla piattaforma affinché Bill pregasse sopra di essi. Credevano che solo il toccare una giacca sulla quale Bill aveva pregato, li avrebbe guariti. Bill fu felice di farlo, ricordando quando Paolo aveva pregato su una pila di fazzoletti e grembiuli in Efeso. Bill sapeva che avrebbe funzionato oggi, come allora. Questi messicani avevano compreso il concetto della fede. Come sempre, Bill sottolineò che la loro fede doveva essere saldamente fissata su Gesù Cristo, che è l’unico Guaritore.
Non molto tempo dopo l’inizio del servizio di preghiera, Bill notò che c’era qualche problema nella linea di preghiera. Sembrava che una donna nella parte dietro della linea stava cercando di andare oltre gli uscieri. Bill la vide arrampicarsi con mani e piedi sopra le loro teste e correre verso la piattaforma. Un boato rimbombò dalle persone circostanti. Altri uomini la catturarono e la trascinarono fino alla fine della linea. Un momento più tardi sgattaiolò sotto le loro gambe e corse un’altra volta verso la piattaforma. Anche questa volta la catturarono e la trascinarono in fondo, ma non rinunciò.
Subito Billy Paul andò sulla piattaforma e riferì: “Papà, non saremo in grado di tenere insieme la linea di preghiera per molto tempo ancora. Una donna là in fondo ha un bambino morto in braccio e lei è disperata perché vuole che tu preghi per lui. Il guaio è, che non ha un biglietto di preghiera. Tutte quelle persone nella fila di preghiera sono qui in attesa dal primo mattino. Se lascio entrare quella donna nella fila senza un biglietto di preghiera, potrebbe avviarsi una sommossa. Ma lei è così frenetica che gli uscieri non riescono a tenerla dietro. Che cosa dobbiamo fare”?
Bill si girò e guardò il suo manager. Jack Moore era un piccolo uomo come Bill. Erano entrambi della stessa età e ciascuno di essi aveva i capelli radi ed erano stempiati. Bill disse: “Fratello Jack, lei non mi conosce. Perché non vai tu lì e preghi per il suo bambino morto? Questo dovrebbe soddisfarla e calmarla”.
Jack Moore annuì e andò giù per le scale, sull’erba. Bill si girò verso il microfono ed era sul punto di parlare al pubblico quando vide un bambino messicano sdentato fluttuare di fronte a lui. Il bambino era seduto su una coperta che rideva, agitando le braccia nel modo in cui fanno i bambini quando sono eccitati. Bill disse: “Aspetta un minuto, fratello Jack. È meglio che gestisca questo da me. Dì a quegli uscieri di lasciare venire la donna.
Billy Paul scosse la testa. “Non posso farlo, papà. Potrebbe provocare una sommossa”.
“Billy, ho visto una visione”.
“Una visione? Questo è diverso. “Billy Paul sapeva che era meglio non mettere in discussione una visione.
“Andrò lì e lo dirò agli uscieri”, disse Espinosa. Subito dopo gli uscieri si fecero in disparte e lasciarono che la donna passasse.
Corse sulla piattaforma come un corridore Azteco. Prostrata di fronte all’evangelista americano, gridò: “Padre! Padre”! Bill e Espinosa l’alzarono di nuovo in piedi. Era una bella donna sui vent’anni. I suoi occhi erano gonfi per una giornata di lacrime. Forse questo era il suo primo figlio che ora teneva senza vita tra le braccia imploranti. Bill non poteva vedere il bambino; tutto quello che poteva vedere era la sua rigida forma sotto la coperta bagnata.
“Quando è morto il bambino”? Chiese Bill.
Lei rispose che il suo bambino era morto la mattina in un ambulatorio del medico. Bill disse: “Fratello Espinosa, non interpretare questa preghiera”. Egli mise la sua mano sulla coperta bagnata e pregò: “Padre celeste, non so che cosa significa tutto questo, ma pochi minuti fa ho visto un bambino di fronte a me che tubava e giocava. Se tale visione rivelò questo bambino morto, lascia che la vita ritorni a lui nel nome di Gesù”. In quel momento, il bambino strepitò e scalciò sotto la coperta. La madre gridò e strinse convulsamente il suo bambino dondolandolo al petto.
Bill dichiarò severamente: “Fratello Espinosa, non divulgarlo ancora. Fatti accompagnare da questa donna dal suo medico. Voglio una dichiarazione scritta dal suo medico per provare che questo bambino era morto”.
Alla fine del servizio di preghiera, Bill chiese quante persone, dopo di quello che avevano appena visto, volessero alzare le loro mani e dare le loro vite a Gesù Cristo. Migliaia e migliaia di mani si alzarono. Bill stupito, rivolto a Espinosa disse: “Dì loro che non voglio che i cattolici o i protestanti
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alzino le mani. Voglio solo vedere le mani di persone che non hanno mai ricevuto prima Gesù Cristo”. Espinosa ripetè questo alla folla, ma ciò non sembrò cambiare il numero di mani in aria.
Il giorno successivo, Roberto Espinosa ottenne la dichiarazione firmata dal medico che esaminò il bambino di quella donna e che lo aveva dichiarato morto. Solo allora Bill diede il permesso di pubblicare questo avvenimento, in primo luogo nei giornali locali, e più tardi nella rivista “The Voice of Healing”.
Mentre Bill preparava le valige per lasciare il Messico, un reporter cattolico lo chiamò per avere un colloquio. Dopo avere intervistato Bill a riguardo dei molti miracoli che erano accaduti negli ultimi cinque giorni, il cronista chiese: “Lei crede che i nostri santi cattolici possano fare miracoli”?
“Possono farlo se sono vivi”, rispose prontamente Bill.
“Nella Chiesa cattolica, non potete essere santo finché non siete morto”, ribatté il reporter.
“Questo potrebbe essere quello che la chiesa cattolica dice, ma nella Bibbia, Paolo scrisse una lettera ai ‘santi che sono in Efeso’. Essi erano certamente vivi in quel momento”.
“Anche noi leggiamo la Bibbia. Ma se c’è qualche quesito, noi crediamo ciò che la nostra chiesa dice oltre ciò che dice la Bibbia, perché il Papa ascolta direttamente Dio”. Bill si accigliò. Il cronista disse: “Ritengo che lei non sia cattolico”.
“Sì, io sono protestante, il che significa che protesto la chiesa cattolica, non le persone nella chiesa, quelle persone sono anime per le quali Gesù morì – ma io protesto il sistema cattolico che governa quelle persone e le allontana dalla Bibbia”.
Tale candore sorprese il reporter messicano. “Signor Branham, con quale chiesa è affiliato”?
“La chiesa del Signore Gesù”.
“Non credo di aver mai sentito parlare di tale denominazione”.
“Questo perché non si tratta di una denominazione. Esso è il corpo di Cristo. La Bibbia dice: ‘Infatti noi tutti abbiamo ricevuto il battesimo di un unico Spirito per formare un unico corpo’. Le organizzazioni non contano. Ciò che conta è la fede personale in Gesù Cristo – e quella fede viene dal credere alla Bibbia”.
“Vi rendete conto signor Branham, che la Bibbia non è altro che la storia antica della chiesa cattolica”.
“Qui non sono d’accordo con lei. Ho letto una gran quantità della storia e per quanto io possa vedere, la Chiesa cattolica non è venuta in esistenza fino al tempo di Costantino, quasi 300 anni dopo la morte dell’ultimo apostolo”.
“Signor Branham, qual è la sua opinione generale sulla chiesa cattolica”?
“Vorrei che non me lo avesse mai chiesto, ma dato che l’avete fatto, Ve lo dirò. La chiesa cattolica è la più alta forma di spiritismo che c’è”.
Questo scioccò il reporter. “Da dove ha mai preso una tale idea”?
“Chi cerca di parlare con i morti è uno spiritista. E voi cattolici cercate sempre di parlare con i santi morti, chiedendo loro di intercedere per voi”.
“Signor Branham, voi parlate a Gesù Cristo, Egli è morto”.
“Gesù non è morto. Egli è risorto dalla morte e oggi è vivente. Se la mia campagna in Messico dimostra qualcosa, prova che Gesù Cristo è vivo”!