5 nov 2015

Capitolo 72 Eccitazione per l’opossum 1955

RITORNATO dalla Svizzera, William Branham trovò una bianca montagna di posta che lo attendeva presso il suo ufficio in Jeffersonville. Ciò non fu sorprendente. Ogni volta che si allontanava, la sua posta si ammassava come un mucchio di neve che non finisce mai. I suoi due segretari, il signore e la signora Cox, gestivano la maggior parte di essa, senza la diretta attenzione di Bill. La maggior parte di queste lettere proveniva da parte di persone che chiedevano stoffe sulle quali Bill aveva pregato. Bill andava nella sua caverna vicino Tunnel Mill e trascorreva tutto il pomeriggio a pregare su un rotolo di nastro bianco. Poi il signore e la signora Cox tagliavano il nastro in strisce da 15 centimetri e queste strisce le spedivano gratuitamente ad ogni persona che ne avesse fatta richiesta. Molte lettere contenevano testimonianze di guarigioni e miracoli che erano accaduti durante le campagne, o ringraziamenti per la ricezione di un pezzetto stoffa. Lettere come queste non richiedevano una risposta.
C’erano anche altre lettere che avevano bisogno della personale attenzione di Bill. Proprio ora aveva telegrammi e lettere provenienti da 400 grandi città di tutto il mondo che gli chiedevano di tenere campagne di guarigione per fede nelle loro città. Naturalmente egli poteva accogliere solo una piccola parte di queste richieste. Incluse ciascuna richiesta nella sua preghiera e chiese a Dio di guidarlo nei luoghi in cui sarebbe dovuto andare successivamente. I suoi metodi rendevano difficile per i suoi manager fare dei piani. Essi avrebbero preferito pianificare gli incontri almeno con sei mesi di anticipo. Egli voleva essere più flessibile, in modo di seguire la guida dello Spirito Santo con breve preavviso. Aveva programmato il primo fine settimana di agosto a Campbellsville, Kentucky. Poi aveva una settimana per prepararsi per il suo viaggio in Germania. La sua campagna in Karlsruhe, Germania, sarebbe cominciata il 15 di agosto.
Ogni settimana Bill riceveva anche decine di telefonate, telegrammi e lettere da persone che gli chiedevano di andare a pregare da loro personalmente. Nella lettera, spesso, con le loro richieste includevano un biglietto aereo di andata e ritorno. Non c’era modo per lui di viaggiare e di pregare per tutti personalmente. Se ci avesse provato, avrebbe speso tutto il suo tempo per questo. Egli pregò per ciascuna di queste persone dopo aver letto le loro lettere e i loro telegrammi, lui era sempre disponibile alla possibilità che un giorno Dio avrebbe potuto fargli fare un viaggio speciale.
Un giorno era nella sua grotta che studiava quando all’improvviso le pareti si dissolsero. Si trovò in piedi sul marciapiede di una strada cittadina. Nessuna casa intorno gli sembrava familiare. La porta di una casa bianca si aprì e uscì un uomo che portava una valigetta. L’uomo camminò lungo la via, aprì il cancello di una palizzata, attraversò il marciapiede di fronte a Bill, salì in un’auto di colore grigio e andò via.
Da qualche parte dietro la spalla destra di Bill, l’angelo del Signore disse: “Guarda dall’altro lato del cancello”. Aperto il cancello, Bill vide una zappa che giaceva a terra accanto a un’aiuola di fiori coltivati. L’angelo disse: “Vai alla porta. Incontrerai una donna che indossa una giacca marrone che piange, perché è molto preoccupata per il suo bambino malato. Chiedile di vedere il ragazzo. Lei ti porterà in una camera da letto. Quando metterai il cappello sul letto, lei lo sposterà su di un televisore. Attendi fino a quando una donna con indosso un maglione rosso entra in camera da letto e si siede accanto al letto. Quando entrambe le donne saranno nella camera, allora imporrai le mani sul ragazzo e dirai: ‘Così dice il Signore, sei guarito’.
Improvvisamente la scena cambiò. Ora gli sembrava di essere per strada guardando la vetrina di un grande magazzino. Un grande caratteristico orologio era appeso alla parete del negozio. Bill sentì un cigolio ritmico. Giratosi per vederne la provenienza, vide un’infermiera spingere un uomo seduto su una sedia a rotelle dalle ruote cigolanti. Una Bibbia giaceva sul grembo dell’uomo. L’angelo disse: “Guarda l’ora”. Bill guardò nuovamente l’orologio e notò che mancavano dieci minuti alle tre. Poi l’angelo disse: “Dì all’uomo, alzati e cammina”. In quel momento la visione si concluse e Bill era di nuovo nella sua grotta.
Come la maggior parte delle sue visioni, anche questa rimase vivacemente impressa nella sua mente. Come tutti i ricordi, Bill sapeva che con il tempo potrebbero svanire, così la prima cosa che fece fu di scrivere ogni scena nel libro delle visioni.
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Tre giorni più tardi, durante la lettura della posta, una lettera lo toccò in modo diverso rispetto alle altre. Un uomo di Denver, Colorado, che stava morendo di tubercolosi, voleva che Bill volasse subito a Denver a pregare per lui. Anche se questa lettera era simile a decine di altre lettere che Bill aveva letto negli ultimi tre giorni, questa volta lo Spirito Santo dentro di lui disse: “Vai”!
Arrivato a Denver, con un taxi si recò a casa dell’uomo e pregò per lui. Dal momento che Bill doveva aspettare parecchie ore prima del prossimo volo per Louisville, Kentucky, decise di fare due passi in centro città. Dopo una passeggiata di una dozzina di isolati attraverso un quartiere residenziale, sentì una porta aprirsi e vide un uomo con una valigetta uscire da una casa bianca. Una donna all’interno della casa disse: “Arrivederci, dottore”.
“Che strano”, pensò Bill. “È come se lo avessi visto prima da qualche parte”. Il medico passò il cancello di una recinzione bianca è salì su una Ford berlina grigia e si allontanò. Ciò provocò una sinapsi nel cervello di Bill. Egli si avvicinò ed aprì il cancello. Sul terreno c’era una zappa accanto ad un’aiuola, proprio come aveva visto nella visione pochi giorni prima. Camminò fino alla porta e bussò. Una giovane donna aprì la porta appena sufficientemente per vedere fuori. Indossava una giacca marrone, così come l’angelo gli aveva detto. I suoi occhi erano rossi e umidi.
“Salve”, disse Bill, togliendosi il cappello. “Avete un piccolo bimbo ammalato”?
Lei alzò un sopracciglio in uno strano cipiglio. “Sì. Siete un medico”?
“No, signora, io sono un ministro di culto. Il mio nome è Branham”.
“Penso di non conoscervi signor Branham”.
“Sono straniero in questa città. Il mio ministero è quello di pregare per i malati e il Signore mi ha mandato a casa sua. Posso vedere suo figlio”?
Lei pensò per un momento e poi come a dire: “Perché no”, alzò le spalle e aprì la porta. Bill la seguì nella camera da letto dove un piccolo ragazzo giaceva tremando sotto uno strato di coperte. Bill lanciò il cappello sul copriletto ai piedi del ragazzo. La madre invece di spostarlo sul televisore si sedette su una sedia accanto al letto. Bill pensò: “Non posso dire una parola riguardo alla visione. Devo solo aspettare che tutto sia al posto giusto. “Così chiese alla madre: “Che cosa ha di male suo figlio”?
“ Ha la polmonite. Il medico dice che è molto grave”.
Essi discussero della condizione del ragazzo per alcuni minuti e poi la madre raccolse il cappello di Bill e lo mise sopra il televisore. Bill pensò, bene, questa parte è fatta, ma ancora non posso pregare per il ragazzo”. Dopo un po’ un’anziana donna che indossava un maglione rosso entrò nella camera da letto e si sedette. Allo stesso tempo, la madre si alzò e lasciò la stanza! Bill aspettò pazientemente chiacchierando con la nonna fino a quando finalmente la madre tornò e tutto era come nella visione.
Bill disse: “Alzatevi entrambe”. Anche lui si alzò. Andò al capo del letto, impose le mani sul bambino e disse: “Così dice il Signore, sei guarito”.
Il ragazzo chiamò sua madre, allungando le braccia. Lei si sedette sul bordo del letto e lo tenne appoggiando la sua guancia sulla sua fronte. Guardò in su sorpresa. “La febbre era sparita”.
Tornando sulla strada, Bill cercò invano un taxi. Era un po’ preoccupato di perdere il suo aeroplano, così s’incamminò rapidamente verso il centro della città, alla ricerca di un incrocio frequentato in modo da poter trovare un taxi. Finalmente giunse ad una fila di negozi. Questo sembrava un buon posto come un altro per aspettare un taxi. Entrò in un grande magazzino per acquistare qualcosa di dolce. Mentre stava pagando alla cassa, notò un caratteristico orologio appeso al muro. Segnava le tre meno dieci. Sapeva che era al posto giusto al momento giusto. Non appena uscì fuori dal negozio, sentì il cigolio che si aspettava. Un’infermiera spingeva un uomo su di una sedia a rotelle, lungo il marciapiede. Proprio come nella visione, l’uomo sulla sedia a rotelle aveva una Bibbia poggiata sul grembo.
Andando verso l’invalido, Bill chiese: “Crede in quel libro”?
Con voce ferma, l’uomo rispose: “Sì, signore”.
“Bene, poiché questo libro contiene parole di vita eterna. Avete mai letto dove Gesù guarì i malati”?
“Molte volte”.
“Credete che Egli possa fare la stessa cosa oggi”?
“Sì, signore”.
“Allora, nel nome del Signore Gesù Cristo, alzatevi, perché così dice il Signore, “Siete guarito”.
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Spostando il suo peso in avanti l’uomo afferrò il bracciolo della sedia a rotelle e cercò di alzarsi. Allarmata, l’infermiera mise una mano sulla spalla dell’uomo e lo spinse indietro, protestando: “Non potete alzarvi. Vi farete male”.
“Alzatevi”insisté Bill. “Mi creda”.
“Chi siete”? Chiese l’uomo.
“Non importa. Si alzi signore, nel nome del Signore”.
L’uomo spinse via la mano dell’infermiera dalla sua spalla e si alzò. Poi non solo camminò, corse. In quel momento un taxi girò l’angolo e venne verso di loro. Bill gli fece cenno di fermarsi e subito dopo stava correndo verso l’aeroporto.
Il giorno successivo a Jeffersonville si fermò alla biblioteca pubblica a leggere un giornale di Denver. Trovò l’articolo che stava cercando: “Misteriosa guarigione di un uomo sulla strada”. Nessuno a Denver sapeva ciò che era realmente accaduto. Bill non aveva alcun motivo per dirglielo.
DOPO LA CAMPAGNA del giugno 1955 in Svizzera, William Branham trascorse quasi sei settimane a casa con la sua famiglia. Predicò solo un week-end in Campbellsville, Kentucky e alcuni sermoni la domenica nella sua chiesa. Orman Neville, che era l’assistente pastore al Tabernacolo Branham, entusiasta si fece da parte per lasciar parlare Bill alla congregazione. Anche se aveva provato a dare le dimissioni come pastore quando entrò a tempo pieno nell’evangelizzazione nel 1946, la sua congregazione non glielo permise. Era ancora considerato il loro pastore, anche se a Jeffersonville predicava solo occasionalmente. Nel corso degli anni Bill accettò questo accordo come una conseguenza del loro amore e rispetto per lui. Attualmente, dovendo dare più importanza all’insegnamento, implicava che doveva avere un pulpito là dove poteva insegnare in profondità. Durante le sue campagne di guarigione per fede, anche se ora stava insegnando più dottrina, egli si sentiva ancora limitato su ciò che avrebbe voluto dire e quanto profondamente poteva andare su alcuni argomenti. A casa, al Tabernacolo Branham poteva insegnare accuratamente la dottrina quanto il tempo glielo permetteva.
Domenica, 24 luglio 1955, insegnò sulla demonologia. Utilizzò molte Scritture per spiegare come gli spiriti demoniaci possono influenzare la vita delle persone e illustrò questi punti con esempi tratti dalla sua esperienza combattendo i demoni nei servizi di preghiera. Egli chiamò questo sermone: “Spiriti seduttori”.
Prima di approcciare il suo testo, egli tenne un breve servizio di dedizione, pregando per diversi bambini, dedicandoli al Signore. Egli non credeva nel battezzare i neonati. Invece insegnava che le anime dei bambini sono al sicuro in Cristo fino a quando non diventano abbastanza grandi da essere ritenuti responsabili per le loro proprie scelte. L’apostolo Pietro disse: “Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione de’ vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo”. Il battesimo è un atto pubblico consapevole da parte dei nuovi convertiti, testimoniando che si sono allontanati dai loro peccati per seguire Gesù Cristo. Poiché i bambini non possono pentirsi, non dovrebbero essere battezzati. Tuttavia, Bill incoraggiava le famiglie cristiane a portare i loro figli in chiesa affinché un ministro preghi per la benedizione di Dio su queste giovani vite. Citò Marco 10:13-16, dove Gesù disse: Lasciate i piccoli fanciulli venire a me; non glielo vietate, perché di tali è il regno di Dio... E presili in braccio ed imposte loro le mani, li benediceva... Uno dei neonati che Bill dedicò al Signore quella mattina era il suo proprio figlio, Giuseppe.
Sebbene William Branham avesse preso una pausa estiva dal suo impegnativo programma evangelistico, il suo tempo a casa era tutt’altro che riposante. Persone di fuori città si fermavano a casa sua a tutte le ore, volendo una preghiera. Poiché vedeva visioni, molti pensavano che lui fosse un profeta e credevano che se avessero potuto sedersi nel suo salotto e parlare con lui in merito ai loro problemi, Dio avrebbe dato al suo profeta il “Così dice il Signore” specificatamente per loro. Avevano ragione; ma nel loro desiderio di ascoltare un messaggio da parte di Dio, non si rendevano conto dello sforzo che queste interviste costavano al messaggero.
La maggior parte delle persone nella propria congregazione lo comprendevano e per alleggerire il suo peso, alcuni di loro cercavano di aiutare il loro pastore ogni volta che potevano. Un giorno nel mese di luglio, Banks Wood, che viveva alla porta accanto, falciò il prato di Bill. Il mattino dopo Banks e sua moglie, attraversata la loro linea di proprietà rastrellarono l’erba tagliata di Bill prima che venisse troppo caldo. Circa alle dieci Bill uscì fuori per ringraziare i suoi vicini. Mentre parlava, Leo Mercer e
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Gene Goad arrivarono in macchina. Bill scherzando si riferì a Leo e Gene come suoi “studenti”. Come Banks Wood e Willard Collins, Gene e Leo si erano trasferiti a Jeffersonville per essere vicino a William Branham e al suo ministero. Quando Bill viaggiava, Leo, Gene e Banks andavano spesso assieme per registrare i suoi servizi. Poi duplicavano queste registrazioni e le davano al minimo costo ad un numero crescente di persone che volevano le copie.
Leo, Gene, e la signora Wood erano in giardino che parlavano con Bill. Subito Banks mise giù il suo rastrello e si unì a loro. La conversazione si svolgeva su un assassinio che era accaduto pochi giorni prima. Una giovane donna aveva soffocato il suo neonato con una coperta, lo legò con filo di ferro, e buttò il bambino morto giù da un ponte nel fiume Ohio. Bill utilizzò questa tragedia per illustrare il declino dei valori morali che vedeva viaggiando in tutto il Nord America. Anno dopo anno, sembrava sempre peggio. Purtroppo questo decadimento morale era strisciante anche nelle chiese.
Questa degradazione era evidente soprattutto tra le donne. Stupì Bill quante donne cristiane rinunciavano al loro patrimonio femminile e adottavano caratteristiche maschili, come il taglio dei capelli, indossare i pantaloni, e anche predicare il Vangelo dal pulpito, il tutto in contraddizione con la Parola di Dio. Ogni anno sempre più donne cristiane andavano nella direzione sbagliata, copiando gli squallidi stili del mondo, cercando di sembrare seducenti, truccando i loro volti e indossando abiti indecenti, stretti e succinti o pantaloncini e persino costumi da bagno che realmente non sono altro che biancheria intima colorata. Questo cambiamento di valori ha danneggiato anche i bambini. Le madri invece di insegnare ai loro figli la devozione e la decenza, insegnano loro l’indecenza e l’empietà dai loro esempi. Peggio di tutto, molti cristiani non sanno che queste cose offendono lo Spirito Santo.
Fino a poco tempo prima non aveva parlato molto su queste cose nei suoi sermoni, pensando che fosse il dovere dei pastori di correggere le loro congregazioni. Ma troppi pastori non predicavano contro la mondanità e la carnalità. Bill sentì che qualcuno doveva farlo. Se i pastori non predicavano contro ciò, di conseguenza avrebbe dovuto farlo lui. Le persone avevano bisogno di conoscere la differenza tra il giusto e l’errato. Le norme della chiesa dovevano essere accettate se i cristiani volevano essere la sposa di Gesù Cristo.
Mentre parlava, Bill notò un opossum varcare il suo cancello e camminare ondeggiando lungo il vialetto di ghiaia verso la sua casa. Questo era strano. Sebbene gli opossum siano comuni nel sud dell’Indiana, vagano di notte e mai durante il giorno a meno che qualcosa non li disturbi. Nella luce del giorno sono praticamente ciechi. Allora, perché questo era qui? Gli opossum di solito rifuggono dalle persone. Potrebbe avere la rabbia? Bill lo studiò con attenzione. Da quella distanza sembrava normale. Un po’ più grande di un gatto, aveva un pelo grossolano grigio bianco che copriva il suo corpo, dei fini peli bianchi sul suo viso, aveva un muso allungato, piccole orecchie glabre e una coda senza peli come il ratto.
Come si avvicinava trascinando un piede davanti, Bill notò che era zoppo. Bill si avvicinò di più per fare un esame più attento. L’animale non si fermò al suo approccio, ma procedeva così lentamente che Bill poté studiarlo facilmente. Una brutta ferita aveva sfregiato il lato che non aveva visto in distanza. Forse era stato colpito da una macchina, o forse un cane lo aveva azzannato. Qualsiasi cosa fosse accaduta, la sua spalla era dilaniata e sanguinante da una ferita che si estendeva fino al suo orecchio. La gamba era probabilmente rotta. Mosche verdi volavano attorno alla ferita aperta e vermi brulicavano sulla carne rosa.
Utilizzando il manico di un rastrello, Bill spinse l’opossum su di lato in modo da poter vedere l’estensione della ferita. Normalmente in una situazione di questo tipo, un opossum si sarebbe afflosciato facendo finta di essere morto, ma questo grugnì mordendo il rastrello. Proprio allora Bill vide che era una madre che cercava di proteggere i suoi piccoli. L’opossum, come il canguro, porta i suoi piccoli in una sacca sullo stomaco. Questa madre era così debole che i muscoli del suo stomaco non riuscivano a mantenere il suo sacchetto chiuso. Bill contò otto piccoli neonati che si dimenavano dentro la sacca.
“Gene, Leo, venite qua e vi mostrerò una lezione. Vedete questa madre opossum. Essa può essere un animale stupido, ma nella mia mente lei è una vera signora. Ha più sentimento materno lei che molte donne di oggi, in particolare quella che ha buttato il suo bambino nel fiume, l’altro giorno. Quella donna considerava il suo bambino un peso e lo ha ucciso in modo da poter girare intorno per le taverne e divertirsi. Consideriamo ora questa madre opossum. Lei probabilmente ha solo un paio d’ore da vivere, e ancora lei lotta fino all’ultimo della sua forza per proteggere i suoi piccoli”.
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Non appena Bill allentò la pressione del manico del rastrello, la madre opossum lottò per mettersi in piedi e si avviò faticosamente verso la casa di Bill, dove crollò accanto ai gradini del portico.
La signora Wood disse: “Fratello Branham, dovresti ucciderla e liberarla dalla sua pena. Anche i piccoli. Sono troppo piccoli, tu non sarai in grado di nutrirli”.
Bill scosse il capo. “Sorella Wood, non posso farlo”.
“Perché? Chiese. “Sei un cacciatore. Hai ucciso un sacco di selvaggina”.
“Sì, sono un cacciatore, ma uccido solo cose che si possono mangiare o utilizzare altrimenti. O, talvolta, ho ucciso animali che distruggevano altri animali. Non ho mai ucciso solo per uccidere”.
“Questo non sarebbe un inutile abbattimento. L’opossum morirà in ogni caso e poi tutti quei piccini moriranno di fame. Ucciderli è una cosa pietosa da fare”.
“So che hai ragione, sorella Wood, ma per qualche motivo non posso proprio farlo”.
“Allora lascia che li uccida Banks”.
“No,” disse Bill, “Lasciamoli stare lì dove sono, per ora”.
Tutto il giorno la madre opossum rimase accanto al portico, sotto il caldo sole di luglio. Tutti coloro che vennero per le interviste e per la preghiera la notarono e chiedevano di essa. Più volte durante il giorno Bill la spinse con un bastone per vedere se era ancora viva. Ogni volta lei grugniva, ma per il resto non faceva alcun sforzo per muoversi, nemmeno quando Bill mise un po’ di cibo e acqua accanto a lei. Una volta versò l’acqua sulla sua ferita per scacciare le mosche, ma tornarono subito.
Quella sera Banks Wood bussò alla sua porta e disse: “Fratello Branham, hai ministrato abbastanza per oggi. Perché non vieni con me a fare un giretto in macchina così ti puoi rilassare un po’”? Bill accettò con gioia.
Trascorsero le ore seguenti andando qua e là per la campagna, ammirando i campi di grano e i boschi, le cascine e i fienili, per tutto il tempo parlando della bontà di Dio. Quando Bill tornò a casa alle undici, spinse l’opossum con un legno per vedere se era ancora viva. Tremando, gemette pietosamente.
Quel gemito lo assillò per tutta la notte. Per ore camminò avanti e indietro per la stanza pensando a lei. Successivamente quel gemito filtrò anche nei suoi sogni. Il mattino dopo di buon ora si recò sul portico e mosse nuovamente l’opossum con il piede. Questa volta la sua gamba posteriore si mosse di scatto, ma il resto rimase immobile. Non aprì nemmeno gli occhi. Bill intuì che sarebbe morta tra poco. Tornò in casa e si sedette nel suo studio. Strofinandosi il volto, pensò: “In un modo o nell’altro dovrò fare qualcosa con l’opossum oggi. Cosa devo fare”?
Dal nulla, una voce gli disse: “Ieri l’hai chiamata signora e l’utilizzasti per un sermone. L’apprezzasti per essere una vera madre”.
“Sì, è vero”, rispose Bill. “Cosa devo farne?”
“Ella è rimasta sulla soglia, come una signora, aspettando pazientemente il suo turno per la preghiera”.
“Beh, non lo sapevo. Io – Bill si alzò rigidamente. I suoi occhi guardarono attorno nella stanza e chiese: “Che cosa sta succedendo? Con chi sto parlando? Stavo rispondendo a qualcuno”.
Chiaramente egli sentì una voce dire: “L’ho inviata a casa tua per la preghiera, ora è alla tua porta da quasi 24 ore e non hai ancora pregato per lei”.
Chinato il capo, Bill pregò: “Caro Dio, per quello Tu l’hai mandata da me? Perdona il tuo servo ottuso per non averlo capito”. Ora egli poteva vederlo chiaramente. L’opossum poteva venire solo da quella macchia di boschi a circa 140 metri dalla strada. Per raggiungere la sua casa, lei prima aveva dovuto trascinarsi per le altre ultime quattro case, tutte più vicino alla strada della sua, senza recinti. La sua era l’unica che aveva un recinto lungo questo isolato, lo stesso si era trascinata lungo la strada, rifiutando di fermarsi finché lei non avesse raggiunto la sua porta. Dio doveva essere stato la sua guida.
A lunghi passi uscì, si fermò accanto alla madre opossum, sollevò le sue mani in aria, e pregò: “Padre celeste, so che Tu conduci i Tuoi figli affinché si preghi per loro quando sono ammalati. So anche che Ti prendi cura anche dei passeri. Se il Tuo Spirito Santo ha portato questo animale qui affinché io preghi per lei, scusami di essere stato troppo poco intelligente per riconoscerlo. Ti prego, Padre Celeste, nel nome di Gesù, guarisci questa amabile madre”.
Non appena menzionò Gesù, la madre opossum sollevò la testa e guardò Bill negli occhi. Un minuto più tardi si rigirò, riunì i suoi cuccioli e li rimise di nuovo nel marsupio. Poi si alzò in piedi e oscillando fece alcuni passi. Ad ogni passo sembrava avere più forza, poi corse giù per il viottolo senza mostrare il minimo accenno di andatura zoppicante. Quando raggiunse il cancello, si fermò ad uno dei
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pilastri a forma di piramide e guardò indietro verso Bill, come per dire: “Grazie, gentile signore”. Poi girò a sinistra e corse fino alla strada, dirigendosi in sicurezza tra i boschi.
Più tardi, Bill, raccontando questa storia disse: “Se Dio è abbastanza interessato d’avere pietà di un ignorante opossum, penso quanto di più Egli si preoccupa dei Suoi figli e figlie che sono nel bisogno. Il potere di satana è limitato. Il potere di Dio è illimitato”