6 nov 2015

Capitolo 58 Satana fa scattare la sua trappola 1951

JOHANNESBURG fu scossa dallo shock sismico del ministero di William Branham, inviando
scosse spirituali fino alla punta sud dell'Africa. Coloro che parteciparono alla prima riunione
chiamarono le loro famiglie e amici per raccontare loro quello che avevano visto. Ogni sera la folla
cresceva sempre più. Il martedì sera, 8 ottobre 1951 (la terza sera di Bill in città), più di 17.000 persone
gremirono il Maranatha Park per vedere il discernimento. Molti entrarono ammalati ed uscirono guariti.
Quasi tutti se ne andarono eccitati, diffondendo la notizia che un profeta stava visitando l'Africa e che
Gesù Cristo era in questo profeta facendo le stesse opere che compiva quando Egli camminava per le
strade della Palestina: Guariva i malati, gli zoppi, i sordi, i muti, i ciechi e rivelava i segreti del cuore.
Nulla sembrava impossibile.
Il mercoledì mattina l’associazione medica sudafricana, invitò Bill a colazione. Il loro portavoce
disse: “Reverendo Branham, molti medici in Sud Africa sono cristiani. Siamo divenuti medici perché
volevamo aiutare le persone. All’inizio eravamo sospettosi di lei, pensavamo che predicasse un
concetto di scienza cristiana che la medicina e i medici non vanno bene e pertanto dovrebbero essere
evitati. Ma ora è evidente per noi che lei appoggia i medici. Noi crediamo alla guarigione Divina, nel
modo che lei la predica. Reverendo Branham, anche se il periodo d’incubazione della febbre gialla non
è ancora finito, le concediamo comunque il permesso di viaggiare nel paese. Non solo, stiamo aprendo
le porte dei nostri ospedali e tutti i nostri pazienti che vorranno andare alle vostre riunioni, vedremo di
aiutarli ad arrivarci.
Dopo la prima colazione, Ern Baxter andò da Bill e disse: “Fratello Branham, ho alcune notizie
per te. So che vuoi andare a Durban, ma piuttosto che andare dritto lì da Johannesburg, il Comitato
Nazionale ha stabilito un itinerario che ci porterà oltre 1.600 chilometri a sud, a Capetown, poi da lì,
sulla costa orientale fino a Durban. Come ti sembra”?
“Non m’importa”, disse Bill, “Basta che si arrivi a Durban, perché è là dove mi sento portato
d’andare. Quando partiamo”?
“Dopo domani”.
Ciò colpì Bill particolarmente, in quanto loro avevano appena iniziato a Johannesburg. Non solo
avevano il sostegno della locale associazione medica, avevano anche una recensione favorevole da
parte della stampa, il che era qualcosa che Bill non sempre riceveva. Le riunioni stavano andando
molto bene. Ogni sera la folla aumentava, così come il numero di guarigioni e miracoli. Perché
dovrebbero trasferirsi così presto? Non aveva senso per Bill, ma non disse nulla. Dopo tutto era ospite
dell’associazione ministeriale sudafricana, per cui gli sembrò giusto che dovesse lasciar fare tutte le
programmazioni a loro.
Quella sera, dopo la riunione, Bill cadde in un sonno agitato. Circa alle due di mattina, uno
strano strillo lo svegliò. Si trascinò con passo malfermo alla finestra della sua camera per vedere che
tipo d’uccello avesse fatto quell’insolito suono. Tutto ciò che poteva vedere erano dei giunchi agitati da
una dolce brezza. Tornato a letto, cercò di dormire, ma non poteva. Pensò che la lettura gli avrebbe
conciliato il sonno, così accese una lampada, si sedette contro la testata del letto e aprì la sua Bibbia.
Improvvisamente, la sua pelle cominciò a prudergli e i peli sulla parte posteriore del collo si
drizzarono. Guardando da sopra la Bibbia, vide l’angelo del Signore in piedi al centro della stanza. La
sua veste bianca risplendeva nel bagliore dalla luce elettrica e la brezza entrando dalla finestra aperta
giocava con i lunghi capelli scuri dell’angelo. Anche nel naturale era un imponente figura, in piedi
misurava circa 1.80 centimetri d’altezza e pesava almeno 90 kg. E nel soprannaturale era terrificante,
gli causava un groppo di paura nel petto.
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L’angelo aveva le braccia conserte sul petto e fissando lo sguardo severamente su Bill disse:
“Non andare con quegli uomini giù a Capetown. Rimani qui a Johannesburg per altre due settimane di
riunioni. Domani incontrai un uomo”...
Mentre l’angelo parlava, la stanza divenne offuscata come se fosse pitturata di fresco con una
tinta acquarello su cui era stata versata acqua quando i colori si erano rappresi, Bill si trovò a guardare
un uomo caucasico, abbronzato e vigoroso di circa 50 anni. Aveva orecchie piccole e un grande naso
piatto. Sulla sua testa aveva un cappello da safari con una striscia di pelle di leopardo. La visione
mostrava quest’uomo che sognava un sogno sconvolgente.
L’angelo disse: “Il suo nome è Sidney Jackson e gestisce una fattoria al nord. Egli è un gran
cacciatore e ti può portare in un safari. Dopo due settimane in Johannesburg, devi prendere i seguenti
dieci giorni e andare a caccia con Sidney Jackson. Quindi, vai dritto a Durban e stai là fino a quando
ti chiamo. Se farai queste cose, ti darò il paese”.
“Ma come farò a convincere questi altri uomini? Hanno il mio itinerario già predisposto”.
“Affinché loro possano conoscere che questa è la volontà del Signore, domani il reverendo
Schoeman ti porterà a Johannesburg”... la scena cambiò e Bill vide un angolo di strada in un parco.
Fiori vivaci coloravano le rive di un fosso. Una donna indigena vestita in viola stava vicino all’angolo.
L’angelo disse: “Porta questo all’attenzione del reverendo Schoeman. Dopo di ciò ti porteranno a
Pretoria” ... La scena si spostò in una strada dove una giovane ragazza indigena vendeva perline al lato
della strada. I suoi capelli erano stati rasati su un lato della fronte, rivelando una brutta ferita. Mentre
Bill guardava le sue perline, sentì uno stridio rauco e vide uno strano uccello volare attraverso la strada.
Qui l’angelo disse: “Ricorda ad Ern Baxter che gli hai detto che ciò si sarebbe verificato, in modo che
egli saprà che questo è il così dice il Signore. Quando arriverai a Pretoria, ti porteranno a pregare per
un uomo il quale pensa di aver un cancro all’anca, ma si sbaglia. Egli soffre per un errore di un
intervento chirurgico. Nel corso di una recente operazione, il coltello del chirurgo scivolò e tagliò la
cosa sbagliata. Non pregare per quest’uomo perchè morirà”.
La visione si sciolse intorno a lui e Bill si ritrovò dove aveva cominciato, seduto sul letto, la
schiena appoggiata contro la testata, la sua Bibbia sul grembo, un filo di sudore che gli scorreva dalle
tempie. L’angelo del Signore era andato via.
Bill corse nella stanza accanto per raccontarlo al suo manager. “Fratello Baxter, sveglia. Ho
appena incontrato l’angelo del Signore e mi ha detto che non possiamo intraprendere l’itinerario del
Comitato Nazionale”.
Con gli occhi insonnoliti, Ern Baxter annuì mormorando, “Beh, dovrai dirlo al fratello
Schoeman domani”.
Durante la mattinata Bill andò alla ricerca del reverendo Schoeman. Trovò l’uomo proprio
mentre stava andando a fare una commissione, Bill chiese di andare di andare con lui. Quando finita la
commissione stavano per tornare alla tenuta, Bill raccontò al suo ospitante la visita dell’angelo della
sera prima. “Quindi, vedi fratello Schoeman, devi annullare quell’itinerario”.
Schoeman portò la mano sulla fronte calva. “Fratello Branham, non posso farlo. Tutte le date
sono stabilite e le modalità sono fatte. Partiremo domani mattina per Klerksdorp. Non possiamo
annullarlo per nessun motivo”.
“Ma vi è un motivo e una buona ragione. Il Signore mi ha detto che non devo andare”.
“Mi dispiace, fratello Branham, ma dobbiamo mantenere tale itinerario. Abbiamo già speso
migliaia di dollari in pubblicità e le persone si aspettano che tu sia là”.
Bill insisté sul fatto che l’itinerario doveva essere annullato, ma Schoeman non voleva cedere.
Ragionarono ancora sul pro e contro. Infine, Bill deluso, si calmò. Al momento non poteva ottenere
nulla, ma egli non aveva ancora utilizzato la sua prova. L’avrebbe lasciata per la prima colazione.
Raggiunta la sua tenuta, Schoeman girò entrando attraverso il cancello e iniziò a scendere il
lungo viale. Prima di raggiungere la sua casa, superò un uomo e una donna di mezza età che
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procedevano a piedi dall’altra direzione. Non appena la vettura di Schoeman incrociò questa coppia a
piedi, Bill riconobbe l’uomo “Fratello Schoeman, ferma”!
Allarmato, Schoeman pigiò sui freni. Bill saltò fuori e si presentò alla coppia. “Salve, sono il
fratello Branham”. “Fratello Branham, sono venuto qua per incontrarmi con lei. Il mio nome è” –
“Lo so”, l’interruppe Bill. “Il suo nome è Sidney Jackson. L’angelo del Signore mi ha detto di
venire alla sua azienda a riposarmi. Egli mi ha detto anche che lei mi ha visto in sogno fumare una
sigaretta, ma voglio dirvi che non ho mai fumato. Il Signore vi stava mostrando che sarò disobbediente
a Lui, se faccio quello che il Comitato Nazionale vuole che io faccia. Le dirò altro in merito più oltre.
Perché non torna indietro a fare colazione con noi”?
“Con piacere”, disse Jackson, con uno sguardo frastornato sul suo volto”. Bene. A proposito,
Marrion è il mio secondo nome”.
Sidney Jackson aprì la bocca come se stesse per dire qualcosa, ma era troppo stordito per
parlare.
Dopo la prima colazione, Bill dichiarò: “Ho un annuncio da fare. Non dobbiamo fare l’itinerario
di Klerksdorp e oltre. Il Signore mi ha detto di stare qui a Johannesburg per altre due settimane, poi
andare su alla fattoria del signor Jackson e andare a caccia con lui, in modo che io possa riposare per
una decina di giorni. Poi andare direttamente a Durban e star lì fino a che Egli mi chiama. Suppongo
che sarò a Durban circa tra un mese”.
Vi fu un momento di disagio per tutti. Ern Baxter disse: “Fratello Branham, per me va bene, ma
dovrai avere l’okay attraverso il Comitato Nazionale”.
“Bene, l’ho detto al fratello Schoeman, ed egli è il capo della commissione. Quindi adesso lo
sanno”. Bill si rivolse al reverendo Schoeman e aggiunse: “Affinché sappiate che questa è la verità,
oggi, quando andremo in città vedremo una donna indigena che indossa una camicia viola”.
Un’occhiata dubbiosa sprizzò dalla faccia di Schoeman. “Fratello Branham, io ho vissuto qui tutta la
mia vita e non ho mai visto una donna indigena vestita di viola prima d’ora”.
“Bene, ne vedrai una oggi. Lei sarà in un parco dove ci sono un sacco di banchi, e persone che
vendono fiori”.
Schoeman sollevò un sopracciglio. “So dove è il parco”.
“Passeremo di là oggi”, disse Bill. “Più tardi, io e il fratello Baxter andremo a Pretoria e ci
fermeremo per vedere una ragazza aborigena che vende perline. Ha un lato della fronte rasato dove c’è
una grande cicatrice. Mentre stiamo acquistando alcune delle sue perle, uno strano uccello volerà sopra
la strada. Da questi segni saprete che quello che ho detto è la verità. Il Signore non vuole che noi
facciamo quell’itinerario al sud”.
Il reverendo Schoeman aggirò l’ostacolo. “Ne parlerò con gli altri membri del comitato per
vedere quello che dicono”.
Impiegarono il tempo in altre cose. Intorno alle dieci il signor Schoeman chiese a Bill di andare
con lui in centro. Si fermarono all’ufficio di Schoeman. Durante il viaggio di ritorno alla tenuta, Bill
notò il parco che aveva visto la scorsa notte in visione. Toccando il reverendo Schoeman sulla spalla,
Bill gli indicò la donna indigena vestita di viola. Tutto ciò che il signor Schoeman disse, fu: “Bene,
come fai a saperlo”.
Quando tornarono alla tenuta, Bill incontrò Justus du Plessis, l’uomo che sarebbe stato il suo
interprete durante il suo soggiorno in Sud Africa. Du Plessis indossava un elegante vestito con gilet.
Con la sua fronte calva e le sottili guance, aveva un’aria molto simile al signor Schoeman, meno gli
occhiali e la barba. Du Plessis e Schoeman stavano per partire per Pretoria (che era a circa 50 km da
Johannesburg), a pregare per un uomo che stava morendo. Chiesero a Bill se voleva andare con loro.
Naturalmente accettò. Ern Baxter si unì. Durante il viaggio, Justus du Plessis diede ai suoi passeggeri
americani alcune notizie riguardo alla cultura dei nativi del Sud Africa. “Di solito ci sono dozzine di
venditori indigeni lungo questo tratto d’autostrada. Mettono delle bancarelle lungo la strada, con la
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speranza di vendere piccole cose fatte da loro, agli automobilisti. Ci fermeremo a parlare con qualcuno
di loro in modo da potere vedere che tipo d’artigianato vendono. Può darsi che volete comprare
qualcosa come souvenir”.
Scherzosamente Bill colpì al fianco il suo manager, ma non disse nulla a Justus du Plessis circa
la visione della notte scorsa. Miglia e miglia erano state percorse, ma non passarono davanti a nessun
venditore. “Questo è strano”, disse du Plessis. “Di solito lungo questo punto ci sono un sacco di
venditori”. La conversazione passò su qualcos’altro. Dopo diverse miglia, passarono davanti ad una
ragazza solitaria, seduta in una bancarella al lato della strada. Du Plessis era così occupato a parlare,
che passò oltre di mezzo miglio e quando smise di parlare, Bill gli menzionò la venditrice che avevano
superato. Ricordando la sua promessa, du Plessis svoltò e ritornò indietro.
La ragazza indigena vendeva perline intagliate a mano. Aveva un indimenticabile volto a causa
di una cicatrice su un lato della fronte. Ern Baxter le scattò una foto. Udendo uno strido rauco, Ern si
girò e vide un grande uccello variopinto volare attraverso l’autostrada. Egli disse: “Guarda, fratello
Branham. Non è uno strano uccello”?
“Questo è un pavone selvatico”, disse Schoeman.
Indicando la ragazza con la cicatrice sulla fronte, Bill chiese ai suoi compagni: “Vi ricordate la
visione che vi ho riferito questa mattina”?
Baxter si tolse gli occhiali. I suoi occhi si allargarono dallo stupore. “Fratello Branham, questo è
esattamente come hai detto che sarebbe avvenuto”.
Guardando direttamente il presidente, Bill dichiarò nuovamente, “Fratello Schoeman, non posso
intraprendere l’itinerario di domani. Mi dispiace se interferisco con i tuoi ministri e i loro piani, ma il
Signore mi ha detto di non andare”.
Il signor Schoeman esasperato farfugliò: “Fratello Branham, dobbiamo intraprenderlo”.
“Oh sì, voi potete, ma non io”. Bill si girò e ritornò alla macchina.
Ern Baxter lo raggiunse e gli sussurrò, “Fratello Branham, se questa era l’America, avrei
l’autorità come tuo manager di dire no, non facciamo quell’itinerario al sud. Ma siamo qui in balia di
questi ministri. Essi non capiscono come il Signore ti guida per visione. Io sono con te al l00%, ma
farlo capire a questi uomini, sarà qualcosa di diverso”.
“Beh, se hanno capito o no, io so ciò che il Signore mi ha detto di fare e questo è ciò che ho
intenzione di fare”.
Il giorno dopo, venerdì mattina, – l2 ottobre, l95l – Bill si svegliò al rumore dei motori al
minimo nel vialetto. Ancora in pigiama, Bill vagò per l’atrio per vedere che cosa stava accadendo. Fu
sorpreso nel sapere che la sua scorta era arrivata per portarlo al sud.
Anche Justus du Plessis fu altrettanto sorpreso. “Non sei ancora pronto per partire, fratello
Branham”?
“No, signore. Non ho nemmeno preparato le valige. Non ho progettato di andare da nessuna
parte”.
“È meglio che ti prepari”, disse il reverendo Schoeman. “Partiremo per Klerksdorp appena sei
pronto”.
Bill stette fermo nella sua determinazione. “Io non avrò bisogno di preparare le valige che fra
due settimane e poi mi preparerò per andare alla fattoria di Jackson per andare a caccia di leoni. Fino
allora, io continuerò le riunioni qui a Johannesburg”.
Schoeman scosse la testa. “Abbiamo già chiuso le riunioni qui”.
“Chiuso le riunioni”? Ciò stordì Bill. Egli non aveva previsto questa tattica che lo prese in
contropiede. “Questo è ridicolo. Il Signore ci ha dato favore qui e ci ha detto di rimanere. Questo è il
luogo dove dobbiamo stare”.
“È troppo tardi per fare qualcosa al riguardo”, dichiarò du Plessis. “Tutte le persone sono andate
a casa. Ma abbiamo un’altra folla che ci aspetta in Klerksdorp”.
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“Quanti abitanti ha Klerksdorp”? chiese Bill.
“È un piccolo paese di circa 30.000 persone”, rispose Schoeman. La mandibola di Bill si
abbassò per lo stupore. Come possono essere così miopi questi uomini? “Johannesburg ha 500.000
abitanti”, fece notare. “Perché stiamo andando in un piccolo posto insignificante come Klerksdorp”?
“Abbiamo promesso al fratello Fourie che ti avremmo portato nella sua città”, spiegò il
reverendo Schoeman, aggiungendo in fretta, “Ma ci aspettiamo tra le dieci e quindicimila persone alle
riunioni, la maggior parte delle quali provenienti dalle regioni limitrofe”.
Ciò sconcertò Bill ancora di più. “Dove li metterai tutti? Come mangeranno”?
I ministri mandavano sguardi imbarazzati avanti e indietro muovendo nervosamente i piedi. Poi
il reverendo Schoeman ammise, “Non lo sappiamo, ma abbiamo promesso al fratello Fourie che
saremmo stati lì il 12 ottobre, così dobbiamo partire oggi. E dal momento che qui le riunioni sono
ufficialmente terminate, potresti benissimo venire con noi”.
Bill non sapeva cos’altro fare. A cosa serviva restare a Johannesburg, ora che gli incontri erano
stati chiusi? Andò a malincuore nella sua camera da letto e preparò le valige.
C’erano tre automobili che lo aspettavano per il viaggio di 160 km per Klerksdorp in direzione
sud-ovest. Ern Baxter, Fred Bosworth, Julius Stadsklev, Billy Paul Branham andarono nella seconda
auto. Bill andò nell’auto di testa con Justus du Plessis, il reverendo Schoeman e altri due membri del
Comitato Nazionale. Era una bella giornata di sole. Il reverendo Schoeman, Justus du Plessis e gli altri
membri del comitato parlarono con animazione delle cose meravigliose che avevano visto fare da Dio a
Johannesburg. In contrasto, Bill seduto quieto, meditava la sua disobbedienza alla volontà del Signore.
Egli pregò in silenzio: “Padre Celeste, voglio andare a Durban, come Tu hai detto, ma sono in balia di
questi uomini. Vuoi perdonare la mia disobbedienza”?
Egli non si sentì perdonato. Miglia dopo miglia sentiva la sua condanna sempre di più, fino a
che egli non ne potè più. “Fermate l’auto”! ordinò.
L’autista pigiò il freno e fermò l’auto. “Che succede, fratello Branham”?
“Non posso più andare oltre. Fratello Schoeman, mi devi riportare a Johannesburg. Il Signore
mi sta dicendo di non proseguire”.
Le altre due vetture sopraggiunsero e si fermarono dietro. Il reverendo Schoeman scese e andò
alla seconda auto e disse a Baxter e Bosworth, “Egli si rifiuta di andare a sud. Voi due dovrete andare a
parlare con lui”.
Ern Baxter e Fred Bosworth scesero dalla loro auto e andarono da Bill. Gli altri ministri si
riunirono intorno a loro. Baxter chiese, “Fratello Branham, che cosa c’è”?
“Fratello Baxter, io dovrei tenere riunioni a Johannesburg ancora per due settimane, poi andare
a caccia con il fratello Jackson per dieci giorni e poi andare direttamente a Durban. Se vado a
Klerksdorp, sarò disobbediente al Signore”.
Nessuno in questo gruppo credeva al ministero di Bill più di Fred Bosworth, un 74enne
veterano ministro che lui stesso aveva tenuto grandi campagne di guarigione Divina tra il 1920 e 1940.
Dopo aver visitato una delle riunioni di Bill nel 1948, Bosworth era stato impressionato tanto che aveva
rinunciato al pensionamento per essere uno dei manager di Bill. Ora, insolitamente gli si mise contro.
“Fratello Branham, sbagli. Se vai a sud con questi uomini, credo che vedrai oltremisura e
abbondantemente al di là di quello che potresti chiedere o pensare” – citando Efesini 3: 20.
Per Bill fu come il coltello del tradimento che lo aveva pugnalato tra le costole. “Papà
Bosworth, sono sconvolto per te! Quante volte sei stato sulla pedana e mi ha sentito dire, così dice il
Signore. E’ stato mai sbagliato”?
Distogliendo gli occhi da Bill con sguardo accusatorio, Bosworth bisbigliò, “Beh, credo che
questa volta ti sbagli”.
I ministri sudafricani divennero suscettibili. Un uomo disse con rabbia: “Non pensi che Dio
parla a qualcun altro oltre a te”?
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Bill rispose seccamente, “Core aveva avuto quell’idea un giorno e disse a Mosè la stessa cosa,
ma la terra si aprì e inghiottì Core! Non so ciò che Dio ha detto a voi signori. Non posso giudicare.
Tutto quello che so è ciò che Egli ha detto a me”.
“Dio ci ha detto di fare questo itinerario”, rispose il ministro aspramente. “E Dio mi ha detto di
non andare”, contrastò Bill.
L’argomento continuò. Infine Ern Baxter tirò Bill da parte e sussurrò: “Fratello Branham, siamo
arrivati in una sorta di cattivo punto qui. Non abbiamo denaro o nostre risorse, perciò dobbiamo gestire
questa cosa diplomaticamente. Non parlare più del viaggio di caccia, perché penseranno che veramente
sei venuto in Africa per un safari. Metà di questi ministri non credono che sia giusto per un cristiano
cacciare. Quando menzioni la caccia, pensano alle migliaia di persone che desiderano una preghiera e
pensano che stai sbagliando".
Bill rispose con una voce abbastanza forte affinché anche gli altri potessero sentire, “Anche se
non andrò mai più a caccia in vita mia, non m’importa. Voglio solo fare ciò che Dio mi ha detto di fare.
Fratello Baxter, sei stato con me abbastanza per sapere che quando vedo una visione e vi dico qualcosa
nel nome del Signore”–
Ern Baxter interruppe, “Fratello Branham, se stai seguendo una visione, allora non voglio
interferire più. Qualsiasi cosa decidi di fare, io starò dalla tua parte”. Egli guardò nervosamente indietro
al gruppo di ministri in piedi vicino alla macchina di testa. “Ma dal momento che sei ancora vincolato
con il Comitato Nazionale ed è tardi nel pomeriggio, non puoi andare avanti a Klerksdorp e pregare per
quelle persone là? Poi potremmo tornare a Johannesburg, se questo è ciò che vuoi”.
Alcuni alberi di robinia ombreggiavano questo punto in cui la strada curvava. Bill strappò
alcune foglie da un ramo basso, le tenne in mano, le portò in macchina e le buttò sui piedi dei ministri.
“Va bene”, disse piangendo, “Continueremo per Klerksdorp per il meeting di questa sera. Ma ricordate,
così dice il Signore, da ora in poi, siamo fuori dalla volontà di Dio e non ci saranno null’altro che
problemi fino a che ritorneremo a Johannesburg”.
Non appena raggiunto Klerksdorp, videro come la campagna di Bill in Johannesburg aveva
potentemente risvegliato il resto del Sud Africa. Più di 10.000 persone (di discendenza europea), erano
confluiti in questa piccola città provinciale, superando notevolmente le scarse capacità di provvedere
alle loro esigenze. Guardando le centinaia di tende improvvisate e i campeggi sulle colline e nei campi,
l’autista di Bill commentò con entusiasmo: “Sembra che avremo un buon meeting stasera”. Bill scosse
la testa, sentendosi dispiaciuto per queste povere persone, molte delle quali ammalate che erano
bloccate all’aperto, senza risorse, esposte alle intemperie.
Guidarono fino alla casa del pastore P.F. Fourie, dove avrebbero soggiornato. Quella sera il
fratello Bosworth aprì la campagna di Klerksdorp. Tuttavia, prima che Bill potesse lasciare la casa di
Fourie per andare alla riunione, una tempesta tropicale arrivò inaspettatamente. I tuoni scoppiavano
come esplosioni di cannone, mentre una forte pioggia pestava l’erba. L’incontro fu annullato
immediatamente, ma lo stesso Baxter, Bosworth, Schoeman, e gli altri ministri non poterono tornare a
casa di Fourie, prima di mezzanotte.
“Oh my, questa sera siamo messi a dura prova”, disse Fred Bosworth, togliendosi il cappotto e
il cappello inzuppati.
“Non vi ho detto che questo sarebbe accaduto”? Disse Bill. “Il Signore mi ha detto di non
scendere qui. Sono fuori dalla Sua volontà. Devo ritornare a Johannesburg”.
I ministri sudafricani non erano d’accordo. Uno di loro disse: “Non possiamo tornare indietro.
Abbiamo fatto queste promesse e dobbiamo mantenerle”.
“Inoltre”, un altro aggiunse: “Abbiamo sempre queste tempeste. Questo si dissolverà stasera e
domani tutto andrà bene”.
Il temporale cessò durante la notte e sabato mattina prometteva una giornata chiara e calda. Ma
quella sera, mentre stavano preparandosi per portare Bill al meeting, si fece avanti un fronte freddo
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fuori stagione e la temperatura scese quasi a congelare e il vento soffiava con forza da far rabbrividire.
Ancora una volta l’incontro fu cancellato.
“Forse non ve l’avevo detto”? Disse Bill. “Domani sera ci sarà un terremoto”.
I membri del Comitato Nazionale si guardarono nervosamente a vicenda. Essi finalmente
davano una seria considerazione alle parole di quest’insolito uomo che diceva che un angelo gli aveva
parlato. Justus du Plessis chiese: “Intendi veramente dire che avremo un terremoto domani”?
“Non so se ci sarà o no”, Bill specificò. “Ho detto così come esempio. Ma qualcosa di male
dovrà accadere perché siamo fuori della volontà di Dio”.
La signora Fourie sistemò alcune bevande sul tavolo e poi si sedette per ascoltare la
conversazione. Bill si spostò in avanti con la sedia e disse che il primo pomeriggio aveva visto una
visione riguardo alla signora Fourie, ma non poteva parlare fino a quando tutti erano seduti al tavolo,
esattamente come lo aveva visto in visione. Egli raccontò alla signora Fourie di cose che le erano
accadute nella sua infanzia; poi disse che aveva problemi cardiaci e allo stomaco causati dal
nervosismo, ma non c’era da preoccuparsi perché Gesù Cristo l’aveva guarita.
Frasi di stupore uscirono dalle bocche dei ministri del Sud Africa. Bill chiese: “Ora mi credete?
Dio mi ha detto di tornare a Johannesburg e rimanere là per due settimane, quindi di andare su alla
fattoria del fratello Jackson per riposarmi, e da lì andare dritto a Durban. In seguito andrò a casa”.
Fred Bosworth disse: “Fratello Branham, se andrai per quella strada non sarai in grado di
raggiungere tanti indigeni africani come potresti, viaggiando attraverso queste piccole località”. (Su
questo punto i ministri sudafricani restarono in silenzio, ben sapendo che la maggioranza dei meeting
erano stati programmati per la fascia della popolazione di origine europea. Bill venne a conoscenza
solo più tardi che Durban, era il solo luogo in Sud Africa, dove i nativi africani sarebbero stati ammessi
a frequentare le stesse riunioni con i bianchi africani). Bosworth continuò, “Fratello Branham, se
seguirai quest’itinerario al sud, io continuo a credere che potrai vedere Dio fare infinitamente più di
quello che possiamo domandare o pensare”.
Mettendo una mano stanca sulla spalla dell’amico, Bill disse: “Fratello Bosworth, in quante
battaglie siamo stati insieme e ora dubiti di me? Ti dico nel nome di Gesù, che siamo fuori della Sua
volontà e da ora in poi non avremo altro che guai”.
“Silenzio”, disse il reverendo Schoeman, “Ci siamo già impegnati con alcuni fratelli, così
dobbiamo seguire questo itinerario da cima a fondo”.
Dal momento che non avrebbero accettato nessun argomento di guida sovrannaturale, Bill
provò con il buon senso. “Guardiamolo logicamente per un minuto. A Johannesburg abbiamo il favore
dei giornali e dell’associazione medica, e ci sono centinaia di migliaia di persone, con posti per
mangiare e dormire. Ma qui la gente giace in luoghi aperti senza mangiare. Ieri sera sono quasi
annegati e stasera, sono là fuori congelati. Se solo guardate al naturale, sarebbe sensato ritornare a
Johannesburg”.
Alcuni mormorii e tossi passarono tra i ministri, prima che Schoeman rispondesse, “Fratello
Branham, abbiamo investito migliaia di dollari in pubblicità per questo tour. Abbiamo già affittato
edifici e terreni. Le date sono fissate e i tempi stabiliti. Le persone hanno fatto i loro piani e alcuni sono
in viaggio. Abbiamo fatte le nostre promesse e non possiamo tornare indietro sulla nostra parola”.
Bill disse: “Bene, io non ho promesso nulla a nessuno e questa mattina ritorno a Johannesburg”.
Justus du Plessis chiese: “Che cosa hai intenzione di fare quando arriverai là”?
Essi lo avevano in mano. Bill non aveva denaro e non poteva fare nulla da se stesso. Quindi,
anche se fosse tornato a Johannesburg, avrebbe dovuto avere la collaborazione di questi stessi uomini
che si opponevano ora ad una tale mossa. Era in una terribile condizione. Mentre sedeva meditando il
suo dilemma, improvvisamente, si ricordò la profezia che aveva avuto in Shreveport, Louisiana,
quando il Signore lo avvertì che satana stava per preparargli una trappola in Sud Africa. Bill aveva
presunto che la trappola avesse qualcosa a che fare con gli stregoni e i demoni. Ma non era stato così
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per niente! Ecco la trappola! Proprio qui, tra fratelli cristiani! Le fauci politiche dei loro sistemi
denominazionali lo avevano azzannato, trattenendolo saldamente tra i loro inflessibili denti freddi,
impedendogli di fare ciò che il Signore gli aveva detto di fare. La sua situazione sembrava disperata.
Bill avvertì il suo sponsor, “Come diceva Paolo tempo fa, «bisognava darmi ascolto e non
partire da Creta, per evitare questo pericolo e questa perdita». Ora fratelli, Dio ha una volontà
permissiva, ma non mi è mai piaciuto agire nella Sua permissiva volontà. Voglio la Sua perfetta
volontà".
Ai membri della commissione piacque l’idea che Dio aveva una volontà permissiva. Uno disse:
“Penso che questo sia un caso in cui sarebbe opportuno operare nella permissiva volontà di Dio.
Fratello Branham, perché non chiedi al Signore se puoi”?
Ora si erano fatte le due del mattino. Essi stavano questionando dalle dieci. Stanco e
scoraggiato, Bill disse: “Va bene. Pregerò al riguardo ancora una volta”.
Billy Paul Branham, che aveva ascoltato in silenzio l’argomento per tutte le quattro ore, seguì
suo padre nella camera da letto e chiuse la porta. Guardò il padre attraversare la camera e guardare
fuori dalla finestra il vento che soffiava ancora. Suo padre stava con le spalle leggermente curvate,
somigliava ad un uomo picchiato. Billy Paul attraversò la camera e mise un braccio intorno alle spalle
di suo padre e disse: “Papà, non ascoltare quei predicatori. Fai ciò che Dio ti dice di fare”.
“Billy, sono a pezzi. Non so come posso fare quello che Dio vuole che io faccia. Non ho
denaro. Anche se torno a Johannesburg ora, non vedo come potrei tenere riunioni senza la
collaborazione di questi uomini e tu puoi vedere che non hanno intenzione di collaborare. Se mai mi
sono trovato tra l’incudine e il martello, lo sono ora”.
“Pà, se nessuno in tutto il paese sta dalla tua parte, io starò con te”.
Bill abbracciò suo figlio “Prega con me, Billy”.
Si inginocchiarono tra i due letti singoli e pregarono insieme. Ma subito Billy Paul, stanco, si
infilò nel suo letto e si addormentò. Bill, d’altra parte, era troppo turbato per dormire. Il suo pensiero
rimbalzava avanti e indietro tra l’incudine e il martello dove l’avevano intrappolato. In qualche modo
doveva stare contro la stessa gente che lo aveva invitato in Sud Africa. Come avrebbe potuto
convincerli ad ascoltare? Che cosa sarebbe successo se non riusciva a persuaderli? Come potrebbe fare
la volontà di Dio sia in Johannesburg sia a Durban, senza la collaborazione di questi uomini? Il suo
dilemma sembrava insormontabile. Il turbamento nella sua testa sembrava come uno straccio bagnato
che si strizzava sempre di più e lentamente spremeva l’umidità e quell’umidità gocciolava dal di dentro
dei suoi occhi, con sapore di sale.
Circa alle tre del mattino, Bill sentì la presenza dell’angelo del Signore. Dopo un attimo una
luce si formò in aria e poi salì al soffitto, lasciando l’angelo del Signore in piedi sotto la sua fiamma
color ambra. Fuori il vento soffiava, alzandosi e abbassandosi in un campo sportivo, facendo sbattere i
vetri delle finestre. Bill rabbrividì di paura. Ogni volta che incontrava l’angelo del Signore faccia a
faccia, sentiva sempre la stessa paura paralizzante. Il soprannaturale non divenne mai una cosa abituale
per lui. Era una dimensione impossibile da capire e difficile da sopportare per i suoi sensi umani. Ma
anche se tremava, si sentì riconoscente che l’angelo era venuto. Forse adesso tale situazione di stallo
potrebbe essere spezzata.
Bill chiese: “Chi sono questi uomini e che cosa significano”?
L’angelo stava con le braccia conserte. Sebbene Bill non avesse mai visto l’angelo sorridere,
ora il suo sguardo penetrante sembrava severo. “Vai avanti con loro”, l’angelo disse severamente.
“Dato che hai iniziato con loro, adesso devi continuare. Ma ricorda, se vai al sud con loro, soffrirai
per questo. Sveglia Billy Paul e diglielo, così dice il Signore, domani mattina farà piuttosto caldo e
sarà bel tempo. Essi porteranno Billy Paul di mattino presto alla scuola domenicale. Dato che le
riunioni sono state rinviate, Ern Baxter rimanderà indietro Billy Paul a prenderti in modo da poter
pregare per gli ammalati; sii pronto ad andare. Tuo figlio verrà con un giovane uomo, con un’auto
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nera. Lungo la strada egli si fermerà e farà salire un secondo giovane. Dopo di che”... “ Qui Bill vide
due nativi in piedi vicino ad un albero di eucalipto accanto ad un ponte. Uno dei nativi, indossava un
vestito bianco da safari, aveva il braccio alzato e stava per colpire l’altro nativo con un bastone.
L’angelo disse: “Billy Paul richiamerà la tua attenzione su questo. Con questo segno saprai che io ti
ho dato il permesso di andare a sud. Ma ricorda, soffrirai per questo”.
Quando uscì dalla visione, l’angelo era sparito. Bill svegliò il figlio e disse: “Billy, l’angelo del
Signore mi ha appena visitato”. Raccontò a Billy Paul ciò che l’angelo gli aveva detto; poi corse alla
camera dove c’erano Baxter, Bosworth, e Stadsklev che stavano dormendo. “Fratelli, svegliatevi. Ho il
così dice il Signore. Egli mi ha dato il permesso di venire a sud con voi, ma dovrò soffrire per questo,
perché non è la perfetta volontà di Dio. In effetti, i nostri meeting non avranno buon esito come
potrebbero avere, perché in realtà non dovremmo andare. Domani mattina quest’uragano finirà”… “E
da lì, raccontò loro altri dettagli della visione.
Domenica mattina l’alba era chiara, serena e calda, come aveva detto l’angelo. Billy Paul andò
alla scuola domenicale con Ern Baxter e con i membri del Comitato Nazionale. Poco tempo dopo due
giovani uomini con un’auto nera riportarono Billy Paul a casa per prendere il padre. Bill era pronto.
Lungo la strada per andare al meeting attraversarono uno stretto ponte. Là accanto ad un albero di
eucalipto c’erano due indigeni, uno di loro indossava un vestito bianco da safari. Billy Paul indicò.
“Guarda, papà – quell’uomo ha un bastone e sta per colpire l’altro”.
Bill annuì. “Ricordi ciò che ti ho detto questa notte, Paul? Posso andare al sud, ma io ne
soffrirò.