8 nov 2015

Capitolo 27 Il toro killer 1945

La devastante guerra in Europa stava volgendo al termine, con l’esercito tedesco battuto
pesantemente ai due lati dalle forze Alleate. Nel gennaio del 1945 l’esercito Russo, condotto dal
generale Zhukov, sfondò le linee nemiche al fiume Oder, solo a 64 km ad est di Berlino. Subito
dopo, le divisioni meccanizzate Russe si bloccarono in un pantano di fango primaverile stroncando
la resistenza Tedesca. Nello stesso tempo gli Alleati Occidentali stavano avanzando speditamente
attraverso la Francia ed il Belgio, con gli Americani che penetrarono in profondità nel territorio
Tedesco assoggettato. Il 3 marzo, la terza armata del generale Patton giunse al Fiume Reno a
Koblenz. Alcuni giorni più tardi la prima armata del generale Hodge espugnò, più lontano a valle
del fiume, un ponte a Remagen. I generali americani bramavano continuare ad andare avanti, così
che loro sarebbero potuti arrivare a Berlino prima dei Russi, ma ordinarono loro di aspettare che li
raggiungessero le 25 divisioni britanniche del generale Montgomery.
Il 25 aprile i Russi non solo avevano circondato Berlino, ma si erano anche incontrati con le
forze americane sul Fiume Elba, a 72 chilometri ad ovest. Nello stesso tempo in Italia, le difese
Tedesche crollarono, permettendo agli Alleati Occidentali di avanzare rapidamente a nord dello
stivale Italiano. Il 28 aprile il dittatore Italiano Benito Mussolini fu preso e giustiziato dal suo stesso
popolo mentre tentava di fuggire dagli Alleati che avanzavano. Il fascismo ora era morto come
forza politica mondiale, ed il nazismo stava tirando il suo ultimo respiro. Il comunismo, d’altra
parte stava calciando, allungando e ingoiando tutto all’interno della sua portata. Mentre i Comunisti
e i Nazisti combattevano nelle strade di Berlino, Hitler nominò uno dei suoi aiutanti, Karl Donitz,
capo dello stato Tedesco. Il 30 aprile, Adolf Hitler scomparve dalla faccia della terra. Donitz
immediatamente cominciò il processo di resa unilaterale che fu completato ufficialmente l’8 maggio
1945. La guerra in Europa era finita.
Di fronte a questi memorabili eventi nel mondo, William Branham poteva solamente
guardare e meravigliarsi; perché significava che, delle sette visioni del futuro che lui aveva visto di
seguito quella mattina del giugno 1933, ora, tre di loro si erano letteralmente adempiute—Mussolini
era morto in disonore, Hitler era finito misteriosamente e il comunismo stava crescendo più forte
che mai come forza politica dominante. Senza dubbio le altre quattro visioni seguirebbero secondo
il tempo di Dio. Questo diede a Bill una ragione per essere ottimista sul suo personale futuro.
Certamente il Signore doveva avere uno scopo specifico per la sua vita, altrimenti perché
l’Onnipotente gli avrebbe dato un tale insolito dono?
Bill aveva bisogno di tutto il combustibile che poteva trovare per tenere acceso il piccolo
fuoco del suo ottimismo, perché nel naturale, non poteva vedere niente che potesse trascinarlo
abbastanza lontano dalla sua povertà, per poter portare a termine qualcosa di grande per il regno di
Dio. Svolgeva ancora i suoi tre lavori, due dei quali senza paga. Sebbene sembrasse sempre a corto
di soldi, non prese mai in considerazione l’idea di prendere alcun compenso per i suoi servizi come
pastore. Aveva molte ragioni per questo. Primo: Leggendo la Bibbia e guardando i ministri intorno
a lui, riconobbe presto che nel suo ministero l’amore dei soldi poteva essere una delle trappole più
mortali che mai un ministro potesse affrontare; e Bill intendeva evitarlo. Secondo: Anche se dei
membri della sua congregazione guadagnavano 3. $ l’ora, i più, erano poveri come lui, o anche più
poveri di lui e Bill non avrebbe mai potuto chiedere a queste persone povere di sacrificarsi ancora di
più. Lui predicò il principio Biblico di pagare le decime ed ogni membro metteva un decimo del suo
reddito in una scatola specificamente tenuta per quello scopo, in fondo alla chiesa. Ma Bill non
usava un centesimo di questi soldi per lui. Tutti andavano per i pagamenti mensili del mutuo e il
resto bastava appena per il mantenimento dell’edificio. La terza ragione era un pizzico di orgoglio e
fiducia di se stesso. Dato che era forte e capace di lavorare, pensò: “Perché non lavorare”?
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Il pomeriggio di un giorno di paga, Bill e Meda preventivarono lo stipendio di 28 $ del suo
lavoro alla Public Service Indiana. Per prima cosa misero da parte la loro decima. Poi Meda gli
mostrò i conti che bisognava assolutamente pagare. Non importava come dividevano i loro
rimanenti, i 25.20 $ semplicemente non potevano coprire tutti i loro obblighi immediati. Mancavano
circa 10 $. Bill trattenne una lettera e disse: “Tesoro, non possiamo nemmeno cominciare a pagare
questa”.
“Ma dobbiamo pagarli”, disse lei. “Oh, Bill, cosa faremo”?
Bill ebbe un idea. “Sai cosa, questa sera raccoglierò un offerta in chiesa”. La sorpresa
iniziale di Meda si trasformò in divertimento. “Mi divertirò guardandoti a provare”.
Quella sera dopo il servizio dei cantici e prima di predicare, Bill disse: “Bene, amici, questa
sera—odio dirvi questo”… Meda gli diede uno sguardo divertita, sapendo come si sentiva a disagio.
Bill cercava di non guardarla, mentre incespicava nelle parole. “Non ho mai fatto questo prima…
questi sono tempi duri, sapete e… si riesce a mala pena a sbarcare il lunario…se voi tutti avete
qualche centesimo lo mettereste nel mio cappello, mentre passa … Fratello Wiseheart, ti dispiace
venire qua a prendere il mio cappello”. Il diacono Wiseheart andò avanti, con un’espressione
perplessa come tutti gli altri—non perché non amasse il suo pastore; lui lo amava. Tutti lo amavano;
certamente tutti volevano aiutare Bill in tutti i modi possibili. Furono sorpresi perché nei 12 anni
trascorsi non era mai accaduto.
Il fratello Wiseheart passò il cappello giù nella prima fila. Bill osservava, mentre la sig.ra
Weber cercava di prendere il portamonete nella tasca del suo grembiule a quadretti. Quando tirò
fuori una moneta da cinque cents, il suo cuore sprofondò come un peso di piombo sulla lenza che
affonda sul fondo di uno stagno fangoso. Sapeva che per quasi tutti erano tempi duri, non solo per
lui. Non poteva farlo. “Aspetta un minuto, sorella Weber. Non mettere quel denaro là dentro. Non
lo intendevo veramente. Stavo scherzando con voi, per vedere cosa avreste fatto”.
Ora il vecchio diacono Wiseheart si sentì perplesso più che mai. Domandò: “Fratello
Branham, cosa devo fare”?
“Porta il mio cappello indietro, fratello Wiseheart. Continuo con il servizio”.
Meda si coprì la bocca con la mano e scosse la testa. Dai suoi occhi, Bill riconobbe che
stava ridendo.
John Ryan, il vecchio amico di Bill, su del nord, quella settimana era a Jeffersonville a fare
delle visite. Questo vecchio coraggioso uomo aveva pedalato con una vecchia e malandata bicicletta
per tutta la strada dal Michigan, per circa 400 km. Ma la bicicletta gli aveva procurato parecchi
problemi lungo la strada, quindi decise di abbandonarla e tornare a casa in autostop. Con la sua
caratteristica generosità, John Ryan diede la bicicletta a Bill, che prontamente la riparò e la rese
scintillante con un barattolo di vernice da 10 Cent. Bill veramente non aveva bisogno di una
bicicletta per sé, ma pensò che avrebbe potuto venderla per ricavare i soldi di cui aveva bisogno.
Il secondo lavoro non pagato di Bill, quello di guardiacaccia dello stato dell’Indiana,
coincideva perfettamente con il suo lavoro alla public service company che raramente lo
considerava uno sforzo supplementare. Quell’era una fortuna perché il suo lavoro come guardalinee
era abbastanza duro come se fossero due lavori. Uno dei compiti principali per il Servizio Pubblico
dell’Indiana era di sorvegliare le linee di trasmissione ad alta tensione che si estendevano per
centinaia di miglia attraverso le praterie accidentate dell’Indiana. Molta di questa distanza era priva
di strade contigue, così Bill spesso doveva andare a piedi, anche per 30 miglia al giorno, sei giorni
in una settimana per solo 60 centesimi l’ora. C’erano ancora, altre ricompense oltre al denaro. Il
lavoro fuori città, nella terra selvaggia che lui tanto amava. Ogni tanto dato la sua abilità di
guardiacaccia, poteva aiutare un bracconiere a correggersi e così poteva proteggere gli animali e le
piante selvatiche locali. Poi inoltre si fermava sempre a parlare con i coltivatori che lavoravano nei
loro campi. Inevitabilmente il soggetto era riferito a Dio e Bill trovava l’opportunità di condividere
con loro l’amore di Gesù Cristo. Qualche volta un coltivatore comprendeva e dava il suo cuore a
Gesù. Immediatamente Bill lo portava al torrente più vicino e lo battezzava nel Nome del Signore.
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Con i vestiti bagnati che gocciolavano, i due se ne andavano per la loro strada, rallegrandosi, mentre
tornavano ai loro rispettivi compiti.
Un pomeriggio Bill era su vicino Henryville, Indiana rilasciando del pesce in un torrente per
il Dipartimento della Caccia e Pesca. Era vicino alla fattoria di un suo amico ammalato—così Bill
pensò che sarebbe stato piacevole fermarsi e andare a pregar per l’uomo. Siccome la fattoria era
appena ad alcuni steccati, a Bill non dava problema andare in macchina per la strada. Slacciata la
fondina, appoggiò la pistola sul sedile anteriore del suo furgone, chiuse la porta e scavalcò il primo
recinto, dimenticando che ad ogni angolo dei terreni da pascolo, un cartello ammoniva: “PERICOLO!
ATTENZIONE AL TORO”.
Bill canterellava un inno Cristiano, mentre camminava attraverso il prato erboso. Nel mezzo
del prato c’era un piccolo boschetto di quercia— alberelli sottili, di un’altezza di due o tre metri
circa. Bill si avvicinò a questi e improvvisamente un enorme toro si alzò in piedi e sbuffò. Stava
giacendo quietamente nell’ombra dei rami della quercia nodosa, fuori vista fino allora.
Immediatamente Bill riconobbe il pericolo, per questo particolare toro Guernsey che aveva una
vasta reputazione. Aveva avuto un premio come riproduttore alla fattoria dei Burk vicino a
Jeffersonville, ma aveva sempre avuto un temperamento irascibile e negli ultimi tempi aveva
incornato a morte il suo custode, costringendo il suo proprietario a liberarsene. Siccome era un toro
di valore, Burk l’aveva venduto a quest’uomo su a Henryville, sperando che la campagna isolata gli
lascerebbe spazio senz’altra opportunità di recar danno a qualcuno.
Bill ne era a conoscenza, ma gli era sfuggito di mente. Ora valutava disperatamente le sue
opportunità. Le querce erano troppo fragili e nella direzione sbagliata. I recinti erano troppo lontani.
Dove aveva lasciato la sua pistola? Avrebbe potuto sparare all’animale, e poi pagare il coltivatore
per la sua perdita.
Il toro assassino abbassò la testa, sbuffò, e pestò con gli zoccoli la terra. I suoi corni
appuntiti e lunghi sembrarono davvero un’arma letale. Bill cercò la sua pistola. Non era lì. Poi
ricordò—l’aveva lasciata nella fondina sul sedile del suo autocarro!
“Bene, Signore—se il tempo è venuto per me di morire, io voglio affrontarlo come un
uomo”. Sollevò le spalle e guardò con disinvoltura il suo nemico. In quel momento, qualcosa
d’incredibile accadde in lui. La sua paura svanì, sostituita da un amore nato dalla comprensione e
afferrò che stava sperimentando qualcosa di diverso come non mai prima. Pensò: “Quel povero toro
stava coricato qui fuori nel campo ed io sono venuto e l’ho disturbato. Lui non conosce qualcosa di
diverso per proteggersi”.
Il toro sbuffò più forte e più veloce, raschiando la terra con gli zoccoli, gettando la terra
dietro di lui come fanno i tori prima di una carica. Bill disse ad alta voce: “Toro, mi dispiace
d’averti disturbato. Non voglio che tu mi uccida. Io sono un servitore di Dio e sono in viaggio con
lo scopo di pregare per un uomo ammalato. Io mi ero dimenticato di quei cartelli”.
Il toro caricò, testa in giù, con le sue corna curve puntate sull’obiettivo. Incredibilmente, Bill
non sentì assolutamente nessuna paura, solamente amore. Disse, “Nel Nome di Gesù Cristo, vai su e
stenditi giù sotto quegli alberi”.
Il toro continuò a caricare con tutti i suoi muscoli e furia. Quando fu solamente a 3 m, buttò
in fuori le gambe anteriori e si fermò in una nube di polvere. L’espressione più strana attraversò la
sua faccia mentre girava la sua testa sulla destra, poi indietro, quindi a sinistra. Poi l’animale si
voltò e mostrò a Bill la sua coda. Camminò lentamente indietro verso la macchia di querce, si
sdraiò, e guardava Bill mentre percorreva il resto del cammino attraverso il pascolo.
Per il resto di quel giorno—e molti altri giorni—Bill si chiedeva cosa era accaduto in quel
pascolo tra lui e quel toro. Di fronte a morte quasi certa, aveva in qualche modo, oltre il suo
pensiero, sentito il palpitare di un’altra vita. In qualche modo aveva capito l’agitazione del toro ed
aveva simpatizzato con l’animale. Come pastore, spesso si era impegnato per gli altri, curando ed
aiutando dovunque poteva. Ma questa esperienza era qualcosa di diverso, qualcosa di più profondo.
Per alcuni minuti in vita sua, ogni paura era svanita, e lui aveva provato l’Amore perfetto.
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Nello stesso periodo Bill venne a sapere che una sua vicina—la Sig.ra Reed, la quale viveva
alla fine del suo isolato—stava morendo di tubercolosi. Lei era stata portata al sanatorio in
Louisville per proteggere i suoi quattro piccoli bambini dalla malattia estremamente contagiosa.
Perché la tubercolosi era il demone che aveva ucciso Hope, Bill sentì un peso profondo per la sig.ra
Reed. Lui non poteva toglierla dalla sua mente—tale giovane madre, soffriva così tanto dovendo
lasciare quei piccoli bambini bisognosi.
Una sera Bill andò su al sanatorio e pregò per lei. Due giorni più tardi, mentre Bill era
seduto sul suo portico davanti, il Signore gli mostrò una visione della sig.ra Reed come una nonna
dai capelli grigi che dava la mano ai suoi figli adulti. Bill ritornò al sanatorio e le disse: “Così dice il
Signore, tu vivrai”!
La sig.ra Reed gridò: “Oh. Dio sia ringraziato”!
Bill domandò: “Vuoi alzarti ed essere battezzata nel Nome del Signore Gesù Cristo, facendo
appello a Lui che lavi via i tuoi peccati”?
Lei rispose: “Farò qualsiasi cosa che Dio vuole che io faccia”.
Alcuni giorni più tardi Bill era fuori sul marciapiede di fronte alla sua casa che si preparava
per andare con la sua nuova bicicletta di recente acquisita al negozio di generi alimentari. Aveva
appena messo la gamba sopra la barra centrale e stava quasi per spingersi via, quando il vicino della
porta accanto lo chiamò. “Ei, aspetta un minuto, predicatore. Dove stai andando”?
“Buon giorno, sig. Andrews. Sto andando su al negozio di generi alimentari. Posso
prendervi qualcosa”?
“No. Volevo solo chiederle qualcosa”. La sua voce assunse un tono di rimprovero. “Non ha
vergogna di se stesso”?
“Che cosa intende”?
“Dire a quella povera madre morente che lei vivrà dando alla sua famiglia false speranze”.
Ora Bill comprese di ciò che si trattava. Il sig. Andrews era un vicino corretto il più delle
volte, ma era sempre stato insolente verso la fede in Dio di Bill. Il sig. Andrews lavorava con il sig.
Reed al deposito statale e doveva aver sentito parlare della sua visione. “Bene, sig. Andrews, lei
vivrà”, Bill insistette.
“Migliaia di persone muoiono di tubercolosi ogni anno. Cosa la fa pensare che la sig.ra Reed
vivrà”? Bill gli diede l’unico chiarimento che poteva. “Perché Gesù ha detto così. Lui me lo ha
mostrato in una visione”.
Il sig. Andrews sbuffò disgustato. “Io avrei vergogna di me se io fossi in lei, andare in giro e
ingannare le persone in quel modo. So d’essere duro con voi, ma”—
“Va tutto bene, sig. Andrews. Lei ha le sue idee ed io ho le mie”. Bill salì sulla sua bicicletta
e corse via.
Nel frattempo le condizioni della sig.ra Reed migliorarono così notevolmente, che i dottori
vollero sottoporre i suoi polmoni di nuovo ad esame radiografico. Con loro stupore, non poterono
trovare nessuna traccia della malattia nel suo corpo. Non c'era più alcuna ragione di tenerla nel
sanatorio. Ritornò a casa alla sua famiglia con gran gioia e fanfara.
Due giorni più tardi Meda disse: “Billy, sono venuta a sapere oggi che la sig.ra Andrews è
molto ammalata. Dovresti andare su a vederla”.
“Bene, io andrò; ma dovrò stare attento a suo marito. Lui non mi vede di buon occhio”.
Bill andò alla porta accanto e bussò. Il sig. Andrews aprì la porta. “Salve, sig. Andrews. Ho
sentito che sua moglie è ammalata. Potrei fare qualche cosa per lei”?
“Guardi”, disse il suo vicino burberamente, “Noi abbiamo un buon dottore e non abbiamo
bisogno di alcun aiuto da lei. Ha solo un’appendicite. Noi la faremo operare e con ciò sarà a posto.
Noi non abbiamo bisogno di nessuna preghiera qui”.
“Sig. Andrews, io non gli chiesto di poter pregare per sua moglie. Ho solo cercato di offrirle
il mio aiuto. Potrei portargli qualcosa per la cena o fare una commissione di generi alimentari o
qualsiasi altra cosa per aiutarla”?
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Grazie, ma non serve niente”, disse insolentemente il sig. Andrews. “E’ tutto sotto
controllo”. “Io certamente spero che sia così”, disse Bill. “Se posso essere d’alcun aiuto, fatemelo
sapere”. Il suo vicino grugnì e chiuse la porta.
Il mattino seguente Bill andò a lavorare come al solito, a sorvegliare le linee elettriche per la
società del servizio pubblico. Uscito dal suo autocarro, allacciò la cintura della pistola di
guardiacaccia e s’incamminò sulla strada. Non era andato lontano, quando sentì fortemente un
bisogno imperioso di tornare indietro ed andare di nuovo a casa. Piovigginava da un cielo grigio di
color ardesia, ma non abbastanza da fermarlo dal lavorare, così scosse via lo stimolo e continuò a
camminare. L’impressione ritornò di nuovo, più forte di prima. Bill ritornò al suo autocarro e
radiotrasmise al suo caposquadra che non avrebbe lavorato quel giorno. Poi ritornò a casa.
Meda fu sorpresa nel vedere suo marito entrare dalla porta a mezza mattinata. “Che cosa fai
già di ritorno”? “Non lo so precisamente. Il Signore mi ha detto di ritornare e così ho fatto”.
Posò la pistola sulla tavola della cucina, la smontò, ed incominciò a lubrificarla e a lucidare i
pezzi. Dalla finestra vide il sig. Andrews che veniva verso la casa. Poco dopo bussò alla porta e
chiamò, “Sig.ra Branham, c’è il predicatore”?
Meda, stava lavorando in cucina, asciugò le mani sul suo grembiule e rispose: “Sì. Entri, sig.
Andrews”.
Il loro vicino entrò dalla porta della cucina che sembrava un cane frustato. I suoi occhi erano
gonfi e rossi, il suo naso gocciolava muco, ed il cappello piegato e storto sulla testa. “Salve,
predicatore” disse contritamente. “Salve, sig. Andrews. Si accomodi”.
Il sig. Andrews si sedette vicino a Bill. Mostrava un’agitazione commossa su ogni linea
della faccia. “Ha sentito della sig.ra Andrews”? “No, che è successo”?
“Bene, predicatore” — la sua voce tremava— “Lei morirà”.
“Mi dispiace sentire questo, sig. Andrews. Anche se io so che avete un buon dottore”.
“Sì”, lui disse, soffiandosi il naso, “Ma dopo tutto non era appendicite. E’ risultato essere un
grumo di sangue ed è solo ad un paio d’ore dal suo cuore. Noi ora abbiamo uno specialista di
Louisville all’ospedale. Lui afferma che quando il grumo di sangue raggiungerà il suo cuore, lei
morirà”.
“My, ciò è troppo duro”, disse Bill. “Io odio sentire questo. Ma sono contento che ha un
buon dottore per il suo caso”.
Il sig. Andrews balbettò e lottò per dire le seguenti parole. “Bene—uh—lei sta molto male,
vede, e-uh—io stavo chiedendomi se—ehm—lei potrebbe aiutarla”?
“Io? “ Bill stese la mano sul suo torace. “Io non sono un dottore. Come potrei sapere cosa
fare”?
“Bene—uh—lei sa—io pensai forse che lei potrebbe aiutarla un po’, come la donna giù
all’angolo—la sig.ra Reed”.
“Quello non ero io”, spiegò Bill. “Il Signore Gesù aiutò la sig.ra Reed. Io pensavo che lei
non credesse in Lui”.
Il sig. Andrews alzò le spalle. “Sa, una delle mie zie era una Cristiana, viveva fuori nelle
colline. Una volta aveva fatto una promessa a Dio di pagare un predicatore itinerante 5 $ alla fine
dell’anno. Lei lavò i vestiti d’altre persone, tentando di risparmiare i soldi, ma come la fine
dell’anno si avvicinava, lei non li aveva. Il giorno prima che arrivasse il predicatore comprò una
nuova barra di sapone per 5 centesimi. Lei stava sopra il mastello del bucato, piangendo perché non
poteva mantenere la sua promessa. Si asciugò le lacrime sul suo grembiule, poi immerse le mani
nell’acqua e strofinò quella barra di sapone sull’asse da bucato per fare della schiuma. Il sapone
fece uno strano suono tintinnante. Quando osservò più attentamente, lei trovò un pezzo d’oro da 5 $
conficcato in quella barra di sapone. Così, dopo tutto lei fu in grado di mantenere la sua promessa a
Dio”.
“Come arrivò là quel pezzo d’oro”? Chiese Bill, anche se lui conosceva la risposta.
Il sig. Andrews scosse la testa. “Io non lo so. Spesso me lo sono chiesto”.
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“Te lo dirò io come. Il Gesù risorto realizzò quello. La donna fece la sua promessa in buona
fede con un cuore puro. Lei pensò che poteva farlo. Dio semplicemente fece in modo che lei potesse
mantenere la sua promessa”.
Il sig. Andrews accennò col capo. “Io ho pensato molto a quello. Mi fece anche domandarmi
se ci fosse mai un Dio”.
“Sig. Andrews, c’è un Dio”.
L’uomo chinò la testa. “Pensa che Lui può aiutare mia moglie”?
“Sicuro. Io so che Lui può”. “Pregherà per lei”? Il sig. Andrews implorò.
“Prima le cose principali. Lei ha bisogno di mettere il suo cuore in ordine. Come per
esempio inginocchiarsi qui con me e poi pregare insieme”.
“Bene, io—io non so proprio cosa dire”. “L'aiuterò io”.
Quindi spinsero indietro le sedie dalla tavola, e in ginocchio, con i loro gomiti sul sedile
delle sedie. Bill lo istruì: “Dal profondo del tuo cuore, dì: Dio, sii misericordioso con me
peccatore”.
Continuarono a pregare finché quell’indurito ateo pianse facendo posto alla fede in Gesù
Cristo. Poi il sig. Andrews si asciugò gli occhi e chiese: “Bene, predicatore, andrà ora
all’ospedale”? “Sì, andrò”.
Meda andò con lui. Nel momento che entrarono nella stanza dell’ospedale, la sig.ra
Andrews stava così male che non c’era vita nei suoi occhi. La sua faccia era così gonfia che non
sembrava nemmeno la stessa persona che aveva vissuto alla porta accanto a loro, per molti anni.
Meda pianse vedendola. Bill s’inginocchiò vicino al letto e pregò: “Caro Dio, per favore
aiuta la sig.ra Andrews. Noi siamo del tutto indifesi. Il dottore ha fatto tutto quello che poteva fare,
e lo stesso lei sta morendo. Gesù, noi sappiamo che Tu sei risorto dai morti e sei vivo fra noi, con il
potere di fare qualsiasi cosa. Noi ti chiediamo di avere misericordia di questa povera donna e
lasciarla vivere ancora”. Bill stette là un po’, tenendo la mano gonfia della sig.ra Andrews.
Meda chiese: “Vedi qualcosa”? “No, tesoro”.
Uscirono fuori dalla stanza e andarono giù al nido per guardare i neonati attraverso la
finestra. Poi ritornarono alla stanza della sig.ra Andrews. Nel momento in cui Bill avanzava
attraverso la soglia, vide la sig.ra Andrews nella sua cucina che sfornava una torta di mele. Poi Bill
si vide seduto sul portico anteriore della sua casa. La sig.ra Andrews venne verso casa sua e gli offrì
la torta intera. Dopo aver tagliato la torta a pezzi, Bill estrasse una fetta e la mangiò. Poi,
rapidamente come era andato, ritornò nella stanza d’ospedale. Rivolgendosi a Meda le disse:
“Tesoro, andrà tutto bene. Non preoccuparti, Dio ha sentito le nostre preghiere”.
Un’infermiera sentì il suo commento. Chiese: “Reverendo Branham, cosa intende”?
Bill spiegò: “La sig.ra Andrews mi cocerà al forno una torta fra tre giorni. Se non è così, io
lascerò il ministero”.
Ritornato a casa dal sig. Andrews, Bill gli disse: “Così dice il Signore, sua moglie guarirà.
Non si preoccupi, sig. Andrews”. “Come può essere sicuro”?
“Dio ha detto così, come in una stessa visione, disse che la sig.ra Reed sarebbe vissuta, e lei
è a casa e in eccellenti condizioni”. Bill non menzionò la parte sulla torta di mele.
Bill e Meda andarono a casa. Due ore più tardi il sig. Andrews bussò di nuovo alla porta di
Bill. “Predicatore, il dottore dice lei sta per morire proprio ora. Lei ha i rantoli della morte nella
gola”. “Ma il Signore Gesù ha detto che lei vivrà”, Bill gli rispose tentando di riassicurarlo. “Non
crede a quello che gli dissi”?
“Bene, predicatore, io lo voglio, ma i dottori dicono che lei non può vivere un’altra ora”.
“Non fa nessuna differenza di quello che dicono i dottori. Quando Dio dice qualcosa, essa
deve accadere”.
Nervoso e senza un po' di fiducia, il sig. Andrews ritornò all’ospedale. Meda, ricordandosi
del terribile aspetto che aveva la sig.ra Andrews, chiese a suo marito, “Bill cosa pensi realmente”?
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“Perché? Non ti preoccupare. Dio ha detto così e ciò lo stabilisce. Quella donna mi cocerà al
forno una torta di mele fra tre giorni da ora, ed io siederò fuori sul portico, quando ne mangerò il
primo pezzo. Se ciò non accade, allora Dio non sta parlandomi”.
Entro l’ora il sig. Andrews ritornò indietro, tutto eccitato e gridando: “Predicatore sai cosa è
accaduto”?
Bill aveva appena rimesso di nuovo insieme i pezzi della sua rivoltella. Roteò il cilindro, la
richiuse, e rimise di nuovo la pistola nella sua fondina. “Cos’è accaduto, sig. Andrews”?
“Tutta l’acqua è passata da lei. Si è alzata sul letto e ha detto: Sto morendo di fame. Quando
una delle infermiere le portò del brodo di pollo, ha detto, non voglio brodo; voglio wurstel e crauti.
Predicatore, hanno detto che posso portarla a casa tra un paio di giorni”!
Tre giorni dopo di ciò, mentre Bill era seduto sul portico anteriore, la sig.ra Andrews girò
l’angolo della casa con la torta in mano. Bill si alzò in piedi e si rallegrò con il più bel pezzo di torta
di mele che lui avesse mai mangiato.
Il giorno dopo Bill vendette la sua bicicletta rimessa a nuovo per 10. $ che furono sufficienti
per pagare il suo debito per il mese. Si rese conto che il Signore stava prendendosi cura di lui.