8 nov 2015

Capitolo 19 Cade una cortina nera 1936

Come per tranquillizzare la sua angustiata coscienza, William Branham, aumentò il suo sforzo evangelistico nell’area attorno a Jeffersonville. rendendosi conto che la storia della sua vita poteva ispirare altri ad avere fede in Dio, Bill scrisse alcune delle sue esperienze personali e le fece stampare in un libricino di 15 pagine. Prese in prestito il titolo da Ebrei 13: 8, “Gesù Cristo lo stesso, ieri, oggi e in eterno”, e firmò il suo lavoro:“Rev. Wm. (Billy) Branham”.
       Questo libro è stato scritto affinché ognuno che lo legge possa sapere che Gesù Cristo ancora oggi salva e guarisce. Io credo che presto Egli apparirà di nuovo.
       Questo libretto ci racconta di come Egli aveva scelto un povero ragazzo e lo chiamò al suo ministero, come il ragazzo fuggì da Lui e poi ritornò a Lui con tutto il cuore.
     Bill proseguì nella pagina seguente con una preghiera:


“Oh Padre Celeste, benedici ognuno che legge questo libro.
Fai comprendere loro che presto Tu chiamerai una potente Chiesa,
tale che nessuno ha mai visto. Noi crediamo sempre in Te.
Crea una brama in ogni cuore. Oh Tu sei il Giusto!
Aiuta il Tuo umile servo a portare avanti il Tuo messaggio.
Io so che Tu mi hai nascosto nel cespuglio come Mosè,
per qualche scopo. Così Padre, aiutami a glorificare il Tuo Nome,
perché lo chiedo nel Nome di Gesù, Amen!

       Nelle sette pagine seguenti, Bill mise in risalto la sua insolita vita, incominciando da quando lui e sua madre sarebbero morti in una bufera di neve, se un vicino non fosse intervenuto. Raccontò della voce che gli parlò tra i rami di un albero, quando aveva sette anni: “Non bere, fumare, o contaminare il tuo corpo in alcun modo. Ci sarà un’opera per te, quando sarai più vecchio”.
       Poi accennò del suo viaggio in Arizona nel 1927 e raccontò di come la morte di suo fratello Edward lo fece tornare a casa e lo forzò a considerare cosa c’era dietro alla sua vita. Raccontò di come fu quasi asfissiato dal gas, mentre lavorava per la compagnia dei servizi pubblici e la sua successiva operazione, la visione della “croce di luce” che lo fece accostare a Dio. Poi descrisse la sua miracolosa guarigione dal disturbo allo stomaco e dal suo grave astigmatismo, la sua chiamata a predicare e alla fine la “palla di fuoco” che apparve sopra la sua testa, mentre stava battezzando nel fiume Ohio, nel 1933.
       Concludeva il libretto con queste parole: “Caro lettore, se solo avessi spazio in questo libretto, ti direi delle molte cose che mi sono accadute, di come il nostro Tabernacolo fu costruito e dei molti e potenti risvegli che abbiamo avuto; persone che vengono da vicino e da lontano per essere guarite. Io terrò abbastanza ridotto questo libro affinché possa essere venduto a basso prezzo e pur ricco in tutto. Queste cose sono scritte per farti sapere che Gesù Cristo è ancora lo stesso com’era ieri, oggi e sarà per sempre e che tu devi credere in Lui ed essere salvato. Se tu puoi, in ogni momento i nostri risvegli sono vicino a te, per favore frequentali.
       Seguivano due pagine di testimonianze di persone che erano state miracolosamente guarite, come risultato delle preghiere di Bill. Incluse le testimonianze del sig. William Merrill e della sig.ra Mary Der Ohanion, le quali furono le prime due persone che Bill vide in visioni guarite prima che ciò accadesse.
       
       Il sig. Merrill scrisse:
     
     “Io mi trovavo in ospedale in New Albany, Indiana, quando udii parlare del fratello Branham. Ero stato investito da un’automobile. Praticamente tutte le mie costole erano rotte. La mia schiena lesionata. Ero un caso senza speranza, per il soccorso medico.
     Il fratello Branham pregò per me, ed istantaneamente le mie costole andarono al loro posto e così pure la schiena. Il dottore non poteva comprenderlo. Io mi alzai, mi vestii, andai a casa e mi recai a lavorare.
       Gloria a Dio per la sua Potenza Guaritrice”.

William H. Merrill
1034 Clark Street
New Albany, Indiana

La sig.ra Der Ohanion scrisse:

     “Ero paralitica da molti anni. Essendo costretta a letto da qualche tempo, i miei arti erano bloccati; così che non potevo camminare. I dottori dissero che non avrei mai più camminato. Ho sentito parlare del fratello Branham e di come Dio rispondeva alle sue preghiere, così lo chiamai. Lui ed un altro giovane di nome, DeArk, vennero e pregarono per me. Immediatamente i miei arti furono guariti. Potevo camminare. Ancora cammino. Ciò fu quattro anni fa.
       Io lodo Dio per la Sua meravigliosa Potenza.


Sig.ra Mary Der Ohanion
2223 East Oak Street
New Albany, Indiana

      Il libretto terminava con un sermone di due pagine sulla potenza di guarigione di Gesù Cristo oggi.
       
       Bill scrisse:
      “Molti di coloro che leggono la Bibbia dicono: ‘Se fossi vissuto ai tempi della Bibbia, sarei andato da Gesù e Lui mi avrebbe aiutato’. Amico Egli è qui oggi, Egli è qui oggi per aiutarti, proprio come lo era in quel giorno. Credi allo Spirito Santo, Egli è il testimonio di Gesù. Per piacere, proprio lì dove sei, credi in Lui e sarai guarito”.
       
       I membri della congregazione di Bill distribuirono le copie di “Gesù Cristo lo stesso, ieri, oggi e in eterno” ai loro amici e parenti i quali passavano le copie ai loro amici e vicini. Col tempo questo modesto libretto avrebbe raggiunto molti in luoghi fuori mano, producendo grandi sensazionali miracoli…
       Verso la fine dell’estate del 1936 Bill e Hope dovevano andare a Fort Wayne, Indiana, a far visita al padre di Hope. Bill aveva fretta di mettersi in viaggio perché se fossero potuti arrivare in tempo, avrebbero potuto partecipare al servizio della domenica sera al Redigar Tabernacle, una chiesa che gli piaceva visitare ogni volta che si trovava a Fort Wayne.
       Hope, non fai il bagno prima di partire, vero”?
       Bill diede uno sguardo nervoso all’orologio.
     Non starò molto… “Ma, Bill, se noi andremo in chiesa questa sera, avrò bisogno di un paio di nuove calze. Mentre mi preparo, tu vai giù da J.C. Penny e me ne compri un paio”?
       “Bene, se ciò affretterà le cose”.
   “Certo! Ecco qui 60 centesimi! Attento a prendere calze di chiffon e non rayon! Guarda che siano moderne. Puoi ricordartelo”? “Certo”!
      Le calze di chiffon, sono di seta pura, lisce e di lusso. Benché tre volte più care del rayon, le donne che volevano sentirsi eleganti e alla moda preferivano lo chiffon. D’altra parte, il rayon era spesso scelto da donne anziane che erano più interessate all’economia e all’utilità, piuttosto che all’apparenza. Billy Branham ne sapeva poco della moda femminile e aveva difficoltà a tenere i nomi chiffon e rayon separati nella sua mente. Per essere certo di non dimenticarlo, continuava a ripetere quello giusto, mentre camminava verso il negozio: “Chiffon…… chiffon… chiffon… chiffon” … Qualcuno passando lo salutò: “Salve”. Lui ripeté “Salve” e continuò a dire sottovoce :chif on… chiffon… chiffon”…
       Poi incontrò Orville Spon, un vecchio amico di pesca. Orville disse: “Billy, sai che i pesci persico stanno abboccando lassù all’ultimo molo? Alcuni sono così lunghi”. Orville teneva su le mani come misura.
       Bill fischiò entusiasmato. I due discussero sulle esche e sui vari modi di pesca per alcuni minuti. Quando Bill se ne andò, dimenticò quali calze doveva comprare.
       Ora, cosa avrebbe fatto? Sarebbe stato imbarazzante ritornare a casa e raccontare a Hope che lo aveva dimenticato. Inoltre, avrebbe perso un mucchio di tempo. Improvvisamente pensò a Thelma Ford, una sua amica che lavorava in un vicino negozio. Probabilmente lei avrebbe potuto aiutarlo.
      Una volta entrato, Bill si fermò al reparto sportivo per ammirare il suo fucile favorito calibro .22 appeso alla rastrelliera. Era una meravigliosa arma da fuoco, perfetta per la caccia agli scoiattoli. Bill desiderava comprarla già da più di un anno, ma costava 17 $.—e lui non arrivava a mettere insieme nemmeno i 3 $ per l’anticipo. Bene, qualche volta, forse…
         Arrivò Thelma Ford. “Ciao, Bill. Posso aiutarti”?
     “Ciao, Thelma. Hope desidera che gli compri un paio di calzini”.
      Thelma arricciò il naso. “Perché, Bill? Hope non vuole calzini”.
    “Sì. Lei li vuole moderni”. “Oh, vuoi dire calze. Di che tipo le vuoi”?
       Sentendosi sciocco e non volendo mostrare maggiormente la sua ignoranza, per cavarsela, Bill decise di bluffare. “Quali tipi avete”?
       “Ne abbiamo di tutti i tipi, dal rayon” ... Quello è ciò che lei vuole, rayon. Quanto costano”?
       “Venti centesimi al paio” “In questo caso ne acquisto due paia”.
       Ora Bill si sentiva soddisfatto. Arrivato a casa stuzzicò Hope: “Voi donne vi vantate sempre di come siete brave acquirenti. Tu vai giù, oltre il fiume a Louisville, passi tutto il giorno a caccia d’occasioni, mentre io vado in centro qui a Jeffersonville e compro due paia di calzini con il denaro che tu hai dato a me per un paio; inoltre n’è rimasto”.
       “Le hai comprate di chiffon”?
       “Sì”. Chiffon—rayon—a lui sembrava la stessa cosa.
      Hope prese il sacchetto e guardò dentro. Sorrise. “Sì, Billy, tu sei un vero cacciatore d’affari”. Quando arrivarono a Fort Wayne sul tardo pomeriggio, Bill era un po’ contrariato, perché Hope volle fermarsi in un negozio prima di andare in chiesa. Bill si fermò e Hope corse dentro. Un paio di minuti dopo ritornò con un pacchettino di carta. Lei non disse cosa comprò e siccome la mente di Bill era occupata dal pensiero di raggiungere al più presto il Redigar Tabernacle, egli non lo chiese. Bill non aveva la minima idea che quell’innocente errore della mattina lo avrebbe incontrato di nuovo.
       Un Bagliore di luce di sole balenò nella vita di Bill, quando sua figlia nacque il 27 ottobre 1936. La chiamarono Sharon Rose, una versione di Rosa di Sharon, uno dei titoli poetici di Gesù Cristo. Sharon Rose era una bella bambina, e Bill l’amava più del caldo sole di un sereno giorno autunnale. Egli non sapeva che la nascita di Sharon sarebbe stata l’ultimo raggio di felicità che lo avrebbe toccato per molti anni.
      Le nubi oscure cominciarono a raggrupparsi a novembre. Primo, La cognata di Bill morì. Poi uno dei suoi fratelli fu ucciso, il diciassettenne Charles Edward Branham Jr. Una domenica sera Charles si fece dare un passaggio, stando fuori sul predellino di una macchina guidata da un ubriaco. La macchina colpì di striscio un palo della corrente elettrica, lo catapultò e si ruppe il collo. Bill stava predicando in chiesa in quel momento. Uno dei suoi fratelli gli portò la notizia. Immediatamente Bill congedò il servizio, ma quando giunse all’ospedale suo fratello Charlie era già morto.
       La morte del giovane Charlie colpì duramente il padre di Bill. Costantemente malaticcio e disperatamente povero, Charles Branham senior rifletteva sulla sua vita, sia passata che futura. Una mattina Billy lo vide seduto sull’aratro che piangeva. Bill gli chiese: “Che c’è, papà”?
       “Non puoi comprendere Bill, ma un giorno lo capirai. Desidero rivedere di nuovo la vecchia casa. Ho 52 anni e non ci sono più tornato da 25 anni”.
       - Se vuoi ritornare là, papà, ti darò il denaro per andare.
     Per l’ultima volta Charles visitò il luogo vicino a Burkesville, Kentucky, dove era nato. Tornato a Jeffersonville andò in un bar e seduto pensava a come aveva distrutto la sua vita con l’alcool. Un uomo gli offrì da bere. Sentendosi in colpa ma incapace di rifiutare, egli accettò. Mentre il leggero liquido marrone riempiva il bicchiere, Charles disse: “Ehi, amico, ho un ragazzo lassù, questa sera, su un pulpito. Quel ragazzo ha ragione e io ho torto. Che questo bicchiere non si ripercuota sul mio ragazzo”. Portò il bicchiere alle labbra; la sua mano tremava così forte che la maggior parte del Whiskey si rovesciò sul suo mento. Gli avventori lo presero in giro. Charles, malconcio, pianse; prese il cappello e se ne andò.
      Due settimane più tardi, Il 30 novembre 1936, Charles Branham soffrì di un forte attacco cardiaco. Era ancora vivo, quando Bill giunse al suo letto. Bill cullò la testa di suo padre nelle sue braccia. Quei riccioli neri stavano cominciando a diventare grigi alle tempie. Bill pensò: “Io ho contribuito a fargli diventare i capelli grigi. Quanta angoscia gli ho provocato”? Lui guardò la mano di suo padre, dove gli mancava un dito tranciato da una tranciatrice e pensò a come quest’uomo aveva lavorato duro per allevare i suoi dieci bambini. Bill non si curava di quello che chiunque altro pensava su Charles Branham; quest’uomo era suo padre, e lui l'amava.
       Charles guardò negli occhi il più vecchio dei suoi figli. “Billy”, bisbigliò: “Ho sbagliato”. “Papà, non è troppo tardi per cambiare”.
     Proprio lì, al letto di morte di suo padre, Bill lo condusse al Signore di tutta la vita, Gesù Cristo. Nella stessa ora, Charles Branham andò ad incontrare il suo Creatore. In quel momento Bill vide un angelo vestito di bianco in piedi davanti a lui. Nonostante il suo dolore, Bill seppe almeno che l'anima di suo padre era al sicuro in Cristo.
       La prossima disgrazia cominciò una settimana prima di Natale, quando entrambi i bambini di Bill presero il raffreddore. In poco tempo anche a Hope colava il naso e tossiva insieme con loro. La temperatura esterna andò sotto zero. Hope sistemò delle coperte alla base delle porte ed asciugamani lungo i davanzali per fermare gli spifferi. Servì un poco, ma poiché la casa aveva così poco isolamento, la stufa della cucina aveva difficoltà a tenere calde le due stanze.
       Nel 1936 il Natale cadde di venerdì. Il giorno prima di Natale, Hope andò con un amico attraversando il fiume a Louisville, Kentucky, a comprare dei regali dell’ultimo minuto per i bambini. Bill svolse il suo lavoro come il solito. Durante la pausa del mezzogiorno aprì un libretto di risparmio per Sharon Rose, mettendovi 80 centesimi: il regalo di Natale per la sua bimba di due mesi.
     Poi lasciò un regalo di Natale all'ufficio del suo amico d’infanzia Sam Adair che era ritornato recentemente da una scuola medica per aprire uno studio privato in Jeffersonville.
       Quel pomeriggio Bill ricevette una chiamata urgente. Mentre faceva delle compere in Louisviile, Hope svenne sulla strada. Ora lei era a casa a letto, disperatamente bisognosa della sua attenzione. Bill corse in fretta da Hope trovandola ermeticamente avvolta in un fascio di coperte, tremando convulsamente. Toccò la sua fronte: la sua pelle era come il fuoco.
       Bill chiamò Sam Adair che venne prontamente. Il dott. Adair mise un termometro sotto la lingua di Hope; poi, con lo stetoscopio, auscultò il torace ed aggrottò le ciglia. Controllò il mercurio: “Oh, my, lei ha una febbre di 40°,5. Bill, questa è una cosa seria, ha preso una polmonite; ha bisogno di succo d’arancia per tutta la notte. Falle bere almeno 7, litri per far diminuire quella febbre questa notte”.
       Bill sedette sul letto di Hope per tutta la notte, dandole un sorso di succo d’arancia ogni tanto. La mattina di Natale la febbre scese di alcuni gradi.
      La sig.ra Brumbach si fermò per vedere di sua figlia e fu atterrita dalla fredda e ventosa stanza. “William, questa casa non è dotata di sufficiente calore per tenere Hope al caldo. Io la porterò a casa mia”.
     Bill rispose: “Io chiederei piuttosto al dott. Adair se noi possiamo trasportarla”.
       “Adair? Io non gli chiederei proprio niente. Quel ragazzo non ha abbastanza buon senso da entrare per ripararsi dalla pioggia. Io chiederò al dott. Lawrence di prendersi cura di lei”. Quindi uscì.
     Bill chiamò il dott. Adair, il quale lo avvisò: “Bill, non muoverla. Se porti fuori adesso Hope con questo tempo gelato, l’ucciderai”.
       “Ma, dottore, sua madre lo farà in ogni modo”.
    “Allora io mi tolgo da questo caso. Bill, io ti amo come un fratello; tu lo sai. Ma io non posso essere responsabile per Hope a quelle condizioni. Dovrò lasciare Hope al dott. Lawrence”.
       “Bene, doc, tu sai quali sono i miei sentimenti”.
   Con i suoi pensieri in tumulto, Bill andò su alla chiesa, s’inginocchiò e pregò: “Signore, io amo mia moglie. Per favore, abbi misericordia di lei e guariscila, Lo vuoi fare, Signore”?
     Bill vide un lenzuolo nero scendere davanti a lui, come il telo che chiude un’esecuzione teatrale. Rimase inorridito e senza fiato a quella visione. Poi, mentre osservava, cupe nuvole grigie oscuravano il sole. Una pioggia torrenziale ricopriva tutta la campagna, il fiume Ohio straripò portando via gli argini che proteggevano Jeffersonville, inondando i quartieri più bassi della città. Vide un uomo scendere dal cielo con un righello e misurare la profondità dell’acqua sopra Spring Street. Misurava m 6,70.
       La visione turbò Bill. Finora, ogni attimo che vide del futuro venne a compiersi perfettamente. Egli condivise la visione con molti in città, sperando che ne prendessero nota per prepararsi e quindi salvare molte vite. Le persone alle quali lo raccontò, o si facevano beffe o sghignazzavano apertamente. Persino alcune persone della sua assemblea erano scettiche, come l’anziano Jim Wisheart, il quale disse: “Bill, la peggior alluvione che mai abbiamo avuto fu nel 1844 e allora l’acqua in Spring Street era di soli 15 cm.
       Bill ripeté la visione: “Io vidi un uomo scendere dal cielo, prese il righello e lo mise sopra Spring Street e disse: 6,71 metri”.
     Jim Wiseheart lo schernì: “Ha, Bill, sei semplicemente eccitato”.
       “Non sono eccitato. E’ il così dice il Signore! E per di più lo stesso Dio che mi disse che ci sarà un’alluvione, mi mostrò anche una cortina nera tra Lui e me. Qualcosa ci ha separato. Egli non mi ascolta, quando prego per mia moglie. Temo che lei non riesca a cavarsela”.